30/12/09

Mater Morbi

Credo che sia difficile portare avanti una serie come quella di Dylan Dog. L'indagatore dell'incubo ha ormai raggiunto i 280 numeri, senza contare i vari speciali che raramente riescono ad essere davvero speciali.
E' anche per questo che non sono un suo lettore accanito, perchè trovo che, a parte qualche raro caso, le storie non siano così coinvolgenti. Ma.....come detto in precedenza, capisco che non è facile inventarsi qualcosa di nuovo e soprattutto che valga la pena di essere letto.
Questo numero 280, però, ha qualcosa di magico.......e ciò poteva essere intuito leggendo il nome e cognome del disegnatore (Massimo Carnevale) e dello sceneggiatore (Roberto Recchioni). E dunque......cosa aggiungere? Nulla......a parte il fatto che dovete procurarvi alla svelta una copia di questo "Mater Morbi". Maneggiatelo con cura, leggetelo con rispetto.......e forse così potrete alleviare i vostri morbi, ma non distruggerli......s'intende.

26/11/09

Wonder Megan

Sarà anche un fake......ma che bel fake.
Ho sentito l'inesorabile bisogno di condividere questa splendida locandina. E se si rivelerà effettivamente veritiera.....beh, è da svenimento immediato.

18/11/09

Million Dollar Baby

Eccolo qua, ciò di cui parlavo nel post qui sotto. Non è poi stato così difficile ritrovarlo. Anche se....lo ammetto, sono andato sul sicuro.
Se si ha voglia di fare i conti con il grande schermo, di concedersi completamente ad esso......beh, allora è il caso di chiedere aiuto a Clint Eastwood. Fatto ciò, non bisogna fare altro che osservare con attenzione ogni immagine che si stampa di fronte ai nostri occhi, e di ascoltare ogni singola parola che entra senza troppi indugi nelle nostre orecchie.
"Million Dollar Baby" ti apre il cuore, senza chiederti il permesso. Puoi sbarrare l'entrata ad esso in ogni modo, ma stai certo che ne uscirai sconfitto. La pellicola vincerà ogni round, e tu cadrai a terra ad ogni colpo. Inesorabilmente.
Il cast farà il resto. E Le restanti emozioni, di gran lunga più numerose dei k.o. messi a segno dalla bella Maggie, te le regaleranno loro.

16/11/09

Speed Racer

Oggi ho buttato al cesso 10 euro. Letteralmente.
C'è chi lo porta d'esempio come cinema del futuro, chi inneggia al capolavoro e chi, come me, lo reputa uno dei peggiori film che l'era moderna ha avuto la sfortuna di ospitare.
"Speed Racer" è questo. Mettiamocelo in testa.
La trama del film è una delle più scontate in assoluto, roba da scrivere in circa 20 minuti, se ti dice male. La grafica è adatta a uno splendido videogioco di ultima generazione, ma uno di quelli fini a se stessi, uno di quelli che ti fanno domandare:"Ma perchè cazzo ci sto giocando? Questa roba fa vomitare."
Dove cazzo sono finite le emozioni? Il binocolo della splendida Christina Ricci non mi aiuta, e nel cesso ci ho guardato, ma giuro che per il momento ho trovato solamente il dvd di "Speed Racer" e i miei 10 euro. Magari cercherò meglio.
In ogni caso, mi faccio i complimenti. Sono riuscito a resistere a questo squallore fino a un'1 ora e 26 minuti circa, dopo che mi sono cadute le braccia, i coglioni e tutto il resto.
Questo è il cinema del futuro? Beh......sarà il caso che mi cominci ad abituare al teatro, sperando di trovarne ancora uno.

07/11/09

Nemico Pubblico

Michael Mann è riuscito nell'arduo compito di far sfigurare anche Johnny Depp. Complimenti.
E all'inizio promette anche bene. Il problema è che il resto è come l'inizio. Rapine in banca, arresti, rapine in banca e ancora arresti. Tutto questo senza un minimo di filo logico.
Mann gioca con le inquadrature, e a volte il gioco lo vince, tirando fuori qualche ripresa dal basso e cose così, altre volte invece, e purtroppo queste prevalgono sulle prime, lo perde amaramente, divertendosi con riprese al limite del filmato amatoriale. Ma francamente, a parer mio, il risultato è pessimo. E ciò che produce è solamente un giramento delle povere teste (e anche di qualcos'altro) del povero spettatore che siede in sala.
Tre le cose positive di questo "Nemico Pubblico":
  • Il TEMA principale che si ripete per almeno due volte. Non è niente male.
  • L'intervallo.
  • I titoli di coda.

05/11/09

Northlanders [1]

Sto leggendo "Il Ritorno di Sven", il primo libro di "Northlanders", nuovo lavoro scritto da Brian Wood e disegnato dalle ottime mani di Davide Gianfelice.
Il primo è l'autore di fumetti come DMZ, Supermarket e Demo. Personalmente lo reputo uno dei migliori sceneggiatori sulla piazza.
Del secondo, invece, non conosco molto, anzi direi quasi nulla. Ma dalle prime pagine di questo volume lo sto apprezzando. E neanche poco.
Che dire del tocco di Massimo Carnevale. Con le sue copertine la storia raggiunge sicuramente un livello superiore. E calcolando che secondo me era già alto in partenza, beh......siamo di fronte a un'opera assolutamente unica.
Il primo libro è disponibile già da un pò in tutte le fumetterie, distribuito da Planeta DeAgostini.
I dettagli sulla storia dopo l'uscita del secondo volume.

29/10/09

Ancora Romero. Ancora Zombie.

Nasceranno nuovi morti viventi. Nasceranno nuove polemiche morte e sepolte. Del tipo: Ecco l'ennesimo horror con tema zombie, o ancora, Romero non sa fare altro, si godesse la pensione, ecc.....
Ma poi? Poi niente. Tutti al cinema a godersi lo spettacolo (si spera sempre più macabro e agghiacciante). Perchè in realtà è questo che vogliamo tutti. L'unica differenza è che alcuni lo ammettono, come il sottoscritto, e altri fingono di avercene le palle piene, di non sopportare più eserciti di "non morti strappa budella", credendo che il cinema horror di oggi abbia bisogno di roba fresca. Sicuramente, dico io. Ma un tuffo nel passato non me lo nego. No.
Saremo almeno a quota 3 tuffi, dite voi? Ancora meglio.
Ancora meglio perchè è sempre lui. Romero. Ancora meglio perchè, come sempre, ci sono anche i suoi figli.

20/10/09

Cherry Leader

Cherry Leader è una ragazza alla mano, alla moda e molto poco all'antica. Abita in una piccola casa vicino scuola, in cui si dedica a svariati tipi di attività. Potremmo dire che la sua preferita consiste nell'accalappiare un gran numero di ragazzi. E questa è un'attività molto producente, per lei, per i ragazzi e per il rivenditore di video amatoriali in fondo alla strada. Il porno va per la maggiore, e di questo Cherry Leader ne è consapevole. Anche troppo.
L'ultima sua trovata è stata quella di entrare a far parte del gruppo delle cheerleader della scuola. Ebbene, da quando Cherry Leader è diventata una cheerleader è al centro dell'attenzione di tutti i ragazzi più vogliosi della squadra di football. E ciò non fa che rendere sempre più produttiva la sua attività preferita. Di contro, Cherry ha perso tutte le sue amicizie femminili. Certo, non ha mai avuto un gran numero di amiche, ma non era mai stata a rischio strangolamento. E qualche giorno fa, il rischio si stava trasformando in un dato di fatto.
Accadde tutto molto velocemente. Cherry Leader ci stava provando con il ragazzo di una delle sue compagne di lezione, e il tutto stava avvenendo in aula sotto gli occhi di tutti. Beh, gli occhi di quella tizia diventarono fuoco, e in un secondo si scagliò verso Cherry. Dovettero intervenire circa una decina di persone per staccare le sue mani dalla gola di Cherry Leader.
Ma la nostra Cherry non si ferma davanti a nulla. E così, nel giorno del compleanno della sua "amica" strangolatrice, pensò che il minimo che potesse fare per scusarsi, era farle un bel regalo. Uno di quelli fatti in casa.
Vi lascio immaginare la faccia della ragazza dopo aver visionato il filmato amatoriale, con protagonisti il suo ragazzo e la cara Cherry Leader, la quale dovette barricarsi in casa per circa una settimana.
Dopo quell'accaduto.......beh, la ragazza diventò una serial killer di cheerleader, e Cherry Leader continuò inesorabilmente a svolgere quell'attività controversa, ma più che producente.

19/10/09

Noi Siamo Leggenda

Siamo leggendariamente unici. Di giorno e di notte, oltre il confine dell'infinito, siamo infinitamente leggenda.
Ci leggerai nei libri di storia, fra uno squallido imperatore e orride persecuzioni.
Ci leggerai nelle pagine sgualcite di un papiro moderno, in mezzo a false leggende metropolitane.
Ci leggerai laddove nessuno ha avuto il coraggio di leggere, laddove è troppo buio anche per la notte.
Ci leggerai in qualche ardito almanacco, fra nomi di eroi e cognomi di eroine.
Ci sentirai nominare dai mortali, dagli immortali e da chi è morto e poi rinato a causa della nostra fama.
Ci sentirai nominare anche quando perderai l'udito, e ci vedrai davanti a te anche quando sarai cieco.
Parleranno di noi dal Manzanarre al Reno, dall'Inferno al Paradiso. Il nostro nome passerà di anima in anima grazie allo sporco lavoro di un traghettatore, fin dove nessuno ha mai osato arrivare.
Siamo leggendariamente unici. Di giorno e di notte, oltre il confine dell'infinito, noi siamo leggenda.

09/10/09

Recensione Ingloriosa

Vi voglio far leggere una recensione sull'ultimo di Tarantino, ma non tanto per il fatto che lo giudica in modo negativo in lungo e in largo, ma soprattutto per gli elementi che mette sul tavolo.
La rece in questione è di Donata Ferrario di FilmUp.
"Chi inneggia al capolavoro, chi parla di bufala. Come spesso succede, è una via di mezzo: un mix delle due cose. (…) Insomma tra pop e autore, in disequilibrio continuo. In Bastardi senza gloria c’è tutto Tarantino: i suoi omaggi cinefili, i suoi dialoghi lunghissimi, un po’ di pulp, ma è all’insegna dello strafare, da parte di chi ha tanto da dire e mostrare, ma non riesce a sfrondare. Ciò che ne deriva è un’indigestione di elementi, una dilatazione eccessiva dei tempi, in cui a trovate geniali (ma già viste) si affianca una piattezza e una noia annichilenti. Colpisce che in Bastardi senza gloria, genere “nazi-film” o “war-movie”, l’azione sia quasi nulla e la violenza sia più ridotta rispetto a quello che ci si aspetterebbe da un film simile: tutto si annacqua in infiniti dialoghi, tra personaggi che discutono per decine di minuti seduti a un tavolo, in una logorrea che decentra il film che, nelle intenzioni, è una spietata e sanguinosa vendetta contro i nazisti."

Tanto per cominciare, la cara Donata sembra aver letto già qualche recensione prima di scrivere la propria, vista la frase con cui inizia. E questo già non depone a suo favore, perchè, secondo il mio parere, dimostra di aver bisogno di buttare l'occhio qua e là al lavoro dei suoi colleghi.
Continua con il dire che in Bastardi senza Gloria c'è tutto Tarantino, e poi mi parla di piattezza e noia annichilenti. Beh, cara Donata, non ci siamo proprio. Se bisogna scrivere tanto per criticare, è meglio cambiare mestiere. Ma l'apice arriva dopo un pò, quando scrive che da un film di genere "nazi" o "war", ci si aspetterebbe molta più azione e violenza. Innanzitutto il film in questione non appartiene a nessuna delle categorie citate dalla giornalista. E inoltre, tutti sanno (o almeno chi lo segue) che la violenza non è mai stata il cardine trainante dei film di Tarantino, eccezion fatta per Kill Bill (ma credo che anche lì i dialoghi sono predominanti).
"Una spietata e sanguinosa vendetta contro i nazisti"? Nelle intenzioni (non si sa di chi, poi) il film dovrebbe essere incentrato su questo? Donata dovrebbe seguire i film con più attenzione, e trarne il risultato da ciò che viene proposto alla vista e all'udito, e non da quello che aveva immaginato la sua colta mente prima di entrare in sala.
In Bastardi senza Gloria c'è molto, ma molto di più.

08/10/09

Glorious Quentin

Senza troppi giri di parole, posso affermare che Bastardi Senza Gloria è l'ennesimo capolavoro del caro Quentin. La goduria che si prova ad ogni singola scena è indescrivibile, come lo sono le inquadrature, di cui anche un tizio che non ha mai visto un film in vita sua se ne innamorerebbe all'istante.
In alcuni tratti non sembra un film suo, e ciò non sarebbe una bella notizia, se non fosse che Quentin in questo caso ha dimostrato una tale maturità nel suo ruolo di regista, che forse è presente solamente in questo suo ultimo film.
La storia è divisa in capitoli, come al solito, ma forse in questa occasione risultano leggermente meno intrecciati di quelli dei suoi film più vecchi. E da ciò ne deriva una totale comprensione della pellicola già dalla prima visione (ciò non toglie che lo rivedrò altre mille volte).
Il cast è veramente ottimo, e la recitazione nel complesso non può che trarne beneficio. Le musiche sono favolose (come al solito).
L'unico aspetto negativo che ne deriva è che l'attesa è finita. Perchè in effetti posso dire che finalmente sono andato a vedere l'ultima fatica di Tarantino, ma il punto è che vorrei tornare indietro nel tempo, giusto di qualche ora, per riprovare le stesse emozioni che solo i suoi film possono darti.
Ma non c'è problema, perchè ora inizierà l'attesa per l'uscita in DVD.
Che dire, se non un "Grazie Mr. Tarantino".

23/07/09

Cyberabad [tavole 2 e 3]

Come annunciato qualche post fa, ecco le tavole 2 e 3 di "Cyberabad".
Sceneggiatura: il sottoscritto.
Disegni: Valeria Favoccia.

18/07/09

A Scuola di Vita

Voglio girare un film. Insegnami come si fa. Spiegami cosa mi occorre, e aiutami a riunire un cast d'eccezione, eccezionalmente preparato dopo anni al vertice.
Stila la lista degli ospiti per la prima visione del film. Ma cerca di evitare i fotografi troppo volenterosi. Ne farei volentieri a meno. Sei tu la star, non io.
Dammi le dritte per intrattenere al meglio il mio pubblico. Ma ti prego, senza finzione. Non sono uno di quei bastardi che cerca gloria fra i suoi amici.
Insegnami come restare sulla cresta dell'onda. Forniscimi il copione più adatto al mio genere. Generalmente non sbagli mai.
Ma il prossimo film vorrei che fosse diverso, che non avesse all'interno la solita roba. Ruba qualche idea qua e là, e aiutami a ricomporre il tutto.
Ancora qualche dritta, e finalmente sarò pronto a girare da solo il mio film.

03/07/09

Tara In Rome

Tara McPherson

2009 art book and toy tour of fun

Unica data a Roma. Sabato 4 Luglio - ore 18.00

Dorothy Circus Gallery

29/06/09

Meglio dell'originale

Quello che vedete qui sopra è un rifacimento del famoso Doraemon. Una versione molto cattiva, di cui mi sono subito innamorato. L'autore è Bruno Belli, il disegnatore con cui sto sviluppando il progetto per l'Alien Press, ma di questo parlerò più avanti.

15/06/09

Who Made You

Esistono alcune sensazioni, alcuni stati d'animo che sono complicati da descrivere. Ne esistono poi altri che sono quasi impossibili da spiegare. Forse perchè sono così immensi, così incredibili, che vanno oltre ai significati delle poche parole che siamo soliti utilizzare. Bisognerebbe coniarne di nuove. Ma anche no. Perchè alla fine è proprio questo il bello. Il bello di rimanere affascinato da qualcosa e restare letteralmente a bocca aperta, facendo uscire solamente qualche respiro imbarazzato.
Ho visto per la prima volta, e giuro che non sarà l'ultima, gli AC/DC dal vivo, in una splendida cornice regalata dallo Stade De France.
Immensi.

09/06/09

Cyberabad - personaggi

Sono orgoglioso e anche un pò emozionato, perchè questa è la prima sceneggiatura da me scritta, che prende vita. E anche se non è completa perchè la disegnatrice non è riuscita a finire il tutto, a causa di impegni legati alla nostra scuola di comics, va bene uguale. Ci sarà tempo e modo per continuare su questa strada. Lo spero proprio.
Ma per ora accontentatevi degli studi di Tank e Rain, realizzati da Valeria Favoccia, come anche le 3 tavole che posterò in un futuro prossimo, perchè ne manca una all'appello.

08/06/09

Tattoo You

Tàtuati. Non perchè va di moda, o perchè te lo dice la tua coscienza tribale.
Tàtuati perchè ne hai bisogno. Hai bisogno di sdraiarti sopra ad un fottuto lettino in un fottuto buco da quattro soldi. Aspetta che il tuo tatuatore di fiducia torni da te, dopo aver segnato fra i suoi impegni una seduta di circa due ore con la sosia di Angelina Jolie. Fatti dare una ripassata al Jolly sull'avambraccio sinistro, e guarda con aria sinistra il tizio che è seduto vicino a te.
Tàtuati mentre c'è la tua band preferita in sottofondo, e perchè sotto sotto sei un tipo che si lascia tatuare senza insospettirsi troppo. Soggetto al tatuaggio, ma mai assoggettato dalla macchinetta.
Tàtuati perchè ne hai bisogno. Hai bisogno di vedere con i tuoi occhi l'opera finita, e finire per desiderarne presto un altro. Un altro marchio indelebile sulla tua pelle, ancora un pò imbarazzata ma visibilmente soddisfatta.
Tàtuati perchè appena scenderai dall'altare ti renderai conto di essere felicemente tatuato. Sposato a vita con qualche colore freddo, incoraggiato da un bianco e nero mai dimenticato.

07/06/09

True Megan


A me Piace Vedova


Questo che vedete è il risultato di un pomeriggio al Forbidden Planet, in occasione della presentazione di A Panda Piace, il fumetto di Giacomo Bevilacqua.
Ma siccome a me piace di più la Vedova Nera di Homo Homini Lupus, ho chiesto a Giacomo di realizzarla.
Ed eccola qui.

05/06/09

Un fottutissimo Western Horror

Billy Wild non può non sorprenderti. Sembra che la sua natura sia proprio questa. E la cosa più naturale che si può fare in questi casi è abbandonarsi alla lettura. Una lettura straordinaria, e una composizione straordinariamente concepita in ogni singolo aspetto.
I disegni sono quanto di più assurdo e folle si può pretendere da un fumetto di questo genere. Ma è l'impatto generale che si ha leggendo, a rendere il tutto un vero capolavoro.
Se amate il Western e l'Horror, e apprezzate l'unione dei due generi, questo volume deve essere vostro.
QUI il primo numero, e QUI il secondo.

Legion Of Monsters

QUI per i dettagli.

04/06/09

Cronache di un'Epopea Cittadina

Un vecchio detto (in realtà non è un detto ma lo facciamo diventare tale) diceva che è lunga la strada verso il successo, se vuoi fare del fottuto rock n' roll. Ma io direi che è lunga anche quella per arrivare a casa di Cate. Ma andiamo con ordine.
Verso l'ora di pranzo mi sento con la suddetta e con il grande Fabio. Decidiamo che è il caso di fare una capatina da Forbidden Planet, e siccome la madre di Fabio ha preparato la solita (e buona, direi) crostata, decidiamo anche che è il caso di mangiarla. Ma siccome non ci sembrava una buona idea consumare il dolce appiccicoso in fumetteria, e poi magari appiccicare qualche fumetto per bene, pensiamo che sia meglio fare tappa da Cate, per degustarla in santa pace.
E dunque, appuntamento con Fabio alle 16.40 alla stazione di Termini, tanto per avere quei 20 minuti necessari per arrivare a destinazione alle 17.00 in punto. Ma si sa, imprevisti e probabilità sono sempre in agguato, e allora può capitare di dover ridimensionare leggermente la tabella di marcia. Si, insomma, traffico cittadino, gomme da masticare sotto le scarpe (le mie), scelte stradali poco consone, e indicazioni poco indicate e a basso indice di gradimento.
Per farla breve, abbiamo bussato alla porta di Cate alle 18.30. Ebbene si, un'ora e mezza di ritardo.
"Beh", pensiamo io e Fabio, "Caterina avrà sicuramente predisposto una tavola con ogni tipo possibile di bevanda."
Acqua di rubinetto senza ghiaccio.
Ma vabbè, ci accontentiamo. Anche perchè dopo un pò ci presenta la sua coinquilina, simpatica e bella (soprattutto). A quel punto però l'idea di Forbidden si va a far benedire. Non avremmo mai fatto in tempo ad arrivare a destinazione prima della chiusura.
Allora ci viene la bella idea di portare le nostre chiappe alla Feltrinelli di Largo Argentina, che tanto è di strada (si fa per dire).
Appena entrati, ci dirigiamo subito al reparto libri. Fabio doveva comprare qualcosa sull'esoterismo, ma in circa 20 minuti abbiamo sfogliato di tutto, tranne che roba esoterica. E passando attraverso cronache fantasy ed epopee mistiche, ci ritroviamo di fronte al reparto antropologico. E lì mi sono soffermato per qualche minuto su un libro, ma non perchè mi piacesse, anzi. Ma perchè aveva un titolo alquanto particolare. "L'epopea dei Pellirosse".
Ora, io non sono certo un super-eroe della cultura, ma cazzo, pellirosse è veramente la prima volta che lo sento. E spero sia l'ultima.
Ma purtroppo il tempo di permanenza in quel settore sembrava non dovesse terminare. Certo, ammetto che è anche colpa mia, perchè leggendo "La scimmia nuda" da una copertina, devo aver provocato una certa curiosità (e non solo) nei due compagni di viaggio.
Fabio rideva. E Caterina diceva che lei una scimmia nuda ce l'ha a casa.
Ovviamente siamo passati presto al reparto fumetti, da cui, come al solito, non sono uscito a mani vuote. Come Un Cane e Billy Wild sono le due novità della mia collezione.

La foto della tizia con la maglietta dei Motley non c'entra un cazzo. Ma l'ho messa per due buoni motivi.
Perchè sto ascoltando i Motley Crue e perchè la tizia è Megan Fox.

03/06/09

Mangabusters

Partendo dal presupposto che non sono mai stato un amante dei Ghostbusters, vedere Peter, Ray, Egon e Winston (ho cercato i nomi su wikipedia) dà sempre una certa soddisfazione, a prescindere dal contesto artistico in cui essi sono collocati. Quindi, appena ho saputo che Edizioni bd avrebbe pubblicato il volume di TokyoPop, ho avuto la speranza di ritrovarmi fra le mani un nuovo fumetto dedicato agli Acchiappafantasmi. E in effetti è stato proprio così, ma il fumetto in questione non ha dovuto percorrere troppa strada. Scaffale - mani - scaffale.
Per farvi capire meglio: "che fico - che orrore - resta qui".
"Beh", direte voi, "da TokyoPop cosa ti aspettavi?" Un manga, vi direi io, ma non il manga che ho avuto la sfortuna di sfogliare oggi in fumetteria. Odio i manga? No, o almeno non proprio. Odio il manga quando non si distingue dagli altri manga. Ma poi, era proprio necessario "manghizzare" i Ghostbusters? Direi proprio di no.
Ma poco male. Anzi, male per la capienza del mio portafogli. Perchè quando entro in una fumetteria non so uscire a mani vuote. E' più forte di me. Quindi mi sono accaparrato un volume di Danger Girl e Down di Warren Ellis.
La caccia a un buon manga la darò la prossima volta.

Ah, tanto per la cronaca, con questo post si innaugura lo spazio chiamato "Garbage", che non va interpretato come l'omonima band che amo, ma piuttosto nel suo significato letterale.

02/06/09

Girl Invaders

Brutal Legend

"Brutal Legend", in uscita ad Ottobre 2009, apre la strada videoludica agli amanti del rock.
Starete già pensando all'ennesimo clone di "Guitar Hero", ma non è così.
"Brutal Legend" è un gioco d'azione, e da quello che ho visto QUI ha tutte le carte in regola per stare al passo con gli altri del suo genere. Ma il bello arriva proprio a questo punto, perchè esso si discosta fortemente da tutti gli altri action. Per molteplici motivi.
Il protagonista va in giro in un mondo fantasy portando con se una cattivissima chitarra elettrica.
Fra i personaggi che incontreremo ci saranno svariati protagonisti della scena rock e metal. Due nomi? Mr. Lemmy Kilmister e Ozzy Osbourne.
Inutile che vi parli della colonna sonora.
Per Ps3 e Xbox 360.

01/06/09

Supermarket

Amo questo fumetto. Ma non potrebbe essere altrimenti. Lui si lascia amare, e non ti da altre possibilità. Sarebbe inutile qualsiasi tentativo di difesa. Potrei usare il jolly smettendo di leggerlo e riponendolo tranquillamente sul mio scaffale. Ma perchè dovrei, quando in esso c'è tutto ciò che amo? Sarebbe folle, come un pò lo è questa storia. E forse è anche per questo che mi piace.
La Yakuza e le famiglie del Porno Svedese in un centinaio di pagine. Una storia unica nel suo genere, perchè è lo stesso genere ad essere unico.
Imparagonabile a qualsiasi altro volume in circolazione.
Paragonabile solo a se stesso.

"Supermarket" di Wood e Donaldson, edizioni bd.

Lupus in Fabula

C'è il misogino, c'è il perfezionista e c'è il reverendo. Ci sono il drugo, la vedova nera e l'informatico. Ci sono il militare e il professore. E per fortuna ci sono anche lupi mannari e vampiri.
Cosa vogliamo di più? Ah....una copertina variant di Dell'Otto.
Questo è "Homo Homini Lupus".

Di Gualtieri e Bevilacqua, edizioni bd.

31/05/09

Suck It

Edizioni Arcadia riesuma quello splendido fumetto che risponde al nome di "Lost Kidz", uscito circa undici anni fa. Il volume in questione, oltre a raccogliere interamente la storia di Recchioni e Venturi, contiene anche 3 illustrazioni degne di nota, rispettivamente di Caselli, Pontrelli e Dell'Edera (quella che vedete qui sopra).

29/05/09

Ramon

Ramon ascolta i Ramones.
Ma non per qualche stramba moda o perchè è troppo affezionato al sole della California. No.
Li ascolta perchè non ha nessuna intenzione di crescere, perchè anche Judy è una punk e perchè gli piace surfare. "Surfin' Bird" è la sua preferita, ma la versione live, più sporca e più cazzuta. Una bevuta con gli amici Ramon non la rifiuta mai, perchè dopo le lezioni della High School ci vuole un pò di sano rock n' roll. Quel tipo di musica che va a nozze con un bel boccale di birra, ma che divorzierebbe all'istante da un bicchiere d'acqua minerale.
Ramon è un tipo alla mano, ma non è quel tipo di ragazzo che ti tiene per mano ai concerti.
Ramon ascolta i Ramones.

26/05/09

23/05/09

In attesa di Wet

Sulla protagonista c'è poco da aggiungere, ma per sapere il valore del gioco dovremo aspettare almeno fino a Ottobre 2009. Nel frattempo godetevi il primo TRAILER e tenete d'occhio il SITO ufficiale.
Per ora....armiamoci di pazienza.

22/05/09

Meccanismi Vitali

Entrare all'interno di un sistema. Farlo proprio, e farne tesoro.
Prendere ciò che di positivo ne deriva, e farsi una ragione se di negativo non c'è nulla.
Andare in estasi per la sua composizione, e comporre buoni pensieri a riguardo.
Spostarsi nei suoi meandri come ciechi, e desiderare di vedere oltre.
Capire, infine, che non c'è fine al dolore, al piacere e a tutto il resto, e che non c'è niente di più difficile che trovare il modo di sbucciare un'arancia meccanica.

20/05/09

Faker

Una storia triste, divertente, pericolosa nel prenderti e rassicurante nella lettura.
Una storia che ti colpisce, che non può far a meno di darti almeno 5 minuti di pensiero successivi alla lettura. E che lettura......una lettura che inizia con le migliori premesse, che si mantengono tali nello svolgimento e nella fine, facendoti apprezzare ogni singola tavola e ogni singolo balloon.
Non credo di esagerare dicendovi che questo è uno dei fumetti più belli che mi sia capitato fra le mani.
Di Carey e Jock, Planeta DeAgostini.

15/05/09

Fendenti

Portalo all'addome firmando con il tuo nome.
Portalo al petto, perchè del suo aspetto prova vergogna.
Colpiscilo lì, lì dove la sofferenza è prolungata come alla gogna.
Colpiscilo in viso con un mero sorriso. E se infine capisci a cosa allude, colpiscilo a mani nude.
Ma non ti offendere, John, sono solo fendenti.

12/05/09

Accordi

Il decimo convegno si prospetta più noioso del solito. Da bere non c'è nulla che mi soddisfi, nè tanto meno da mangiare. Stanotte ho avuto un'intensa giornata lavorativa, e non vedo omogeneizzati nel buffet.
Lo zombie strimpella qualche canzone di Rob Zombie.....accordi da paura.....
E io intanto prendo accordi con il caro lupo mannaro. Gli ho portato un bel vasetto per le urine, dicendogli che avrebbe dovuto riempirlo con il sangue delle sue vittime, e che me lo avrebbe consegnato ogni notte. Io, in cambio, gli avrei fornito vittime femminili ad ogni luna piena. Il lupaccio sembrava soddisfatto.
Prima della fine del convegno trovo il tempo di abbattere lo zombie con un colpo in testa ben calibrato. La sua interpretazione di Rob Zombie era alquanto discutibile......
.....e io non sono il tipo di vampiro che si lascia prendere per il culo.

19/04/09

"Tres Hombres"

Jesse: "Questa non mi è piaciuta per nulla, John. Non fa ridere......neanche un pò."

John: "Allora raccontamene una tu. Ti ricordi quella delle pallottole? Quella che mi volevi dire prima della disgraziata storia di Jimmy......"

Jesse: "Ah, si si. Vada per quella.
Mi trovavo in Messico, credo che fosse il 20 di Agosto, non sono sicuro, ma poco importa. So solo che faceva un caldo pazzesco. Decisi allora di fermarmi in un bar, per rinfrescarmi un pò e per gustare dell'ottima birra messicana. Il posto si chiamava "Tres Hombres", e appena entrato capii il perchè. Non c'era un'anima, John, assolutamente nessuno, tranne che 3 uomini seduti a un tavolo, e il barista, ovviamente. Mi sedetti al bancone e chiesi una birra gelata. Bè, John, sarà stato anche il posto più squallido e meno frequentato dell'intero Messico, ma quella fottuta birra era un capolavoro, cazzo. Feci subito i complimenti al tizio dietro al bancone, il quale però non mi sentì, era intento ad osservare quei tre tizi seduti davanti a noi, e lo faceva con una tale attenzione che mi fece incuriosire. Allora mi girai e li osservai con attenzione. Due di loro erano chiaramente messicani, e il terzo invece americano, ne fui sicuro quando lo sentii parlare. Fin qui tutto normale, se non fosse che questi tre pazzi si stavano dilettando in un hobby che prima d'ora non avevo mai visto. La situazione era questa: i rispettivi cinturoni erano sopra al tavolo, accanto a tre bicchieri stracolmi di birra, uno dei due uomini messicani aveva una pallotola in mano e stava prendendo la mira, mentre l'altro era a bocca aperta, in attesa che l'amico facesse centro con la pallottola. A un certo punto il primo lanciò la pallotola con la mano, e questa andò dritta dritta nella bocca del secondo, il quale afferrò di corsa il bicchiere e bevve un bel goccio di birra. Cazzo, John, il tizio si era appena ingoiato un fottuto proiettile, e la cosa sembrava soddisfarlo parecchio, visto che cominciò a ridere di gusto.
A quel punto l'americano disse: " Sei a quota 5, Bucho......complimenti."
Guardai il barista e mi resi conto che non faceva una piega, sembrava che la cosa fosse normale, sembrava che in quel fottuto bar era la prassi. Poi mi girai di nuovo verso il tavolo dei tre, e sentii il barista che disse: "L'americano è a quota 6, Chico a 4 e Bucho, come hai sentito, a 5."
Non ti nascondo, John, che un pò iniziavo a divertirmi, non poteva essere altrimenti. Pensa alla situazione in cui mi trovavo: ero in gita in messico per spassarmela, entro in un fottuto bar per rilassarmi un pò, e trovo i tre messicani più pazzi che questo mondo ha la sfortuna di ospitare, intenti ad ingoiare pallottole.......cazzo, John, come si fa a non ridere di fronte a tutto questo.
A un certo punto, però, l'americano si incazzò di brutto. Era stato il turno dell'altro messicano, che aveva ricevuto in bocca la pallottola tirata dal suo compare. E finito il suo turno, l'americano gli dice: "Hai la vaga idea, Chico, della cazzata che hai fatto? Hai la vaga idea di quale fosse la pallottola che hai ingoiato, brutta merda?"
E Chico: "Ma che cazzo dici, amico......che ho fatto?"
L'americano: "Te lo dico subito cosa hai fatto. Hai mandato giù la mia pallottola preferita, la pallottola che mi aveva regalato Becky per il mio compleanno. Quella era un pezzo da collezione, brutto stronzo. Ma ora sono cazzi tuoi, Chico....."
Ebbene, John, furono veramente cazzi di Chico. Ah, ti avevo detto che accanto a quell'americano c'era una Katana? Bè, insomma, l'americano si alzò in piedi, prese la sua Katana e cominciò a sfogare la sua rabbia contro Chico. Cazzo, John, lo fece a fette, nel vero senso della parola. E di Chico non rimase più nulla.
Bucho era ancora a bocca aperta ad aspettare il suo turno, che ovviamente non arrivò mai.
L'americano recuperò la sua pallottola fra i resti del messicano, e senza dire una parola uscì dal bar.
Lo spettacolo non fu affato male, John, ma insomma, fare a pezzi un tuo amico perchè ha ingoiato una tua pallottola non mi sembra una cosa normale, cazzo....."

John: "A me invece sembra ragionevele, Jesse."

Jesse: "Ragionevole? Fare a fette un tizio perchè ha ingoiato una pallottola ti sembra ragionevole? Ma cazzo, John, non è affatto ragionevole. Non dico che ingoiare una pallottola lo sia, ma lo è ancor di meno fare a fette un uomo, cazzo. A meno che non ci sia una vera motivazione, e questa, John, non ci si avvicina neanche."

John: "Bè.....forse hai ragione......."

Jesse: "E quella della scommessa? Te l'ho raccontata quella della scommessa?"

John: "No......racconta."

Jesse: "Dunque, ero in uno squallido albergo di Nashville......."

[Jesse & John]

16/04/09

Vivere e Morire in Texas

Jesse: "John.....spegni quella cazzo di radio. Sei poco rispettoso. Ti sto raccontando del Texas Beer Contest, e tu accendi la radio?......"

John: "Scusa scusa Jesse, hai ragione. Dimmi."

Jesse: "Dove eravamo rimasti? Ah ecco, alla descrizione dei partecipanti. Dunque, John, hai presente gli elefanti africani? Bè, cazzo, seduto sulla prima sedia ce n'era uno. E non mi chiedere il suo peso, John, credo non lo saprà mai neanche una fottuta bilancia, cazzo. Quel bestione ovviamente era il favorito. Dopo di lui c'era una tizia ben vestita e anche molto carina. Sarebbe stata più adatta per una sfilata di moda, e invece era lì in attesa di tracannare litri e litri di birra. La dovevi vedere, cazzo......la dovevi vedere. A seguire, invece, c'era l'esatto opposto di questa tizia, un ragazzo sporco, rozzo, e pieno di brufoli. E ci credi se ti dico che già puzzava di birra? Cazzo, John, è così.....prima che la gara iniziasse, lui già puzzava di birra. Non era per niente un bel vedere, anzi, era uno di quei ragazzi che anche la madre più buona e cara si vergognerebbe di avere come figlio. E poi arriviamo al nostro Jimmy, quello di cui ti dicevo. Jimmy era un tipo tranquillo, anche troppo per i miei gusti. Ma se gli mettevi davanti qualche birra lui impazziva, perdeva il controllo, cazzo. Quando gli altri tre erano più o meno a quota 5, lui se n'era scolate quasi 10, cazzo.....quasi 10. Contro ogni pronostico, l'elefante al primo posto si ritirò dopo la ventesima. Cominciò a vomitare l'ira di Dio, cazzo, dovevi vederlo. Ci vollero dieci persone per tirarlo su, una cosa pazzesca. Ma anche gli altri due non durarono troppo a lungo. La ragazza si comportò bene, nessuno immaginò che sarebbe potuta arrivare a quota trenta. Ne mandava giù una dopo l'altra, e della ragazza carina e ben vestita non rimase molto. Aveva cambiato lineamenti, cazzo. Credo che puoi assistere a una cosa simile solo al Texas Beer Contest, non ci sono dubbi. Il bastardo con i brufoli la seguì poco dopo. E ora John, vorrai sapere di Jimmy.....bè, una tragedia, cazzo, una vera tragedia. I giudici di gara gli avevano comunicato la vittoria, visto che era rimasto solo lui a tracannare birra. Ma cazzo John, non si fermava. Era impazzito. Vuoi sapere quante se n'era scolato? Non lo so neanche io..... una cosa dell'altro mondo. Forse non sentiva i giudici, e ciò poteva anche essere vero visto che aveva la birra che gli usciva dalle orecchie. L'aveva ovunque quella roba gialla, dovevi vederlo......"

John: "Quindi è così che è morto Jimmy?"

Jesse: "Si, cazzo. Ti rendi conto? Morire per una disgraziata gara di birra texana......e dire che l'aveva anche vinta, cazzo. Insomma, John, quello che sto cercando di farti capire è proprio questo. Un tizio partecipa a una fottuta gara di birra, la vince, e perde la vita nello stesso secondo......ma che vuoi capire tu. Accendi la radio, sentiamo che c'è. E ricorda anche tu qualche storia da raccontare, perchè dopo la sosta in quel fast-food tocca a te."

[Jesse & John]

[un ringraziamento a sarah per l'idea della gara]

04/04/09

Una Fiction a prova di morte

Cado nel dirupo a ritmo di fiction, e mi ritrovo davanti una iena arancione.
E' ora di andare a tempo, e non c'è tempo di vedere l'ora. Altre iene sono giunte lì.
Scendo ancor più giù e incontro Jules, più nero lui di tutte le iene. E' veloce, sa sparare, mi colpisce, ma è lui che patisce. Il mio revolver non perdona, dona agli altri forti emozioni negative, e vive con me.
Le iene vogliono bene al loro padrone, ma forse amano di più il tradimento. E così, affamate, si cibano del primo e si accoppiano con il secondo.
Ora ho tempo di rialzarmi, ora ho tempo di risalire su per il dirupo, ma sempre rigorosamente a tempo di fiction......di una pulp fiction.

25/03/09

Il Caso è chiuso

Sono le 20.30 del 10 Marzo 2004 quando metto il bollo sul fascicolo del nostro uomo. Il caso è chiuso. Ma i dubbi rimangono. C'è qualcosa che non mi torna.
Mentre rifletto con lo sguardo perso nel nulla, Jimmy, il collega con cui ho seguito il caso, mi dice che mi avrebbe aiutato a rimettere a posto i pezzi del puzzle. Dunque riapro il fascicolo e rileggo il tutto insieme a lui.

20 Aprile 1997, 10.30 del mattino:
al dipartimento arriva un pacco su cui è scritto "morirete tutti", dentro di esso c'è un dito indice, che appare reciso di netto dalla mano. Ad un primo sguardo esso sembra avvolto in un pezzo di stoffa blu, ma poi appare chiaro a tutti noi che si tratta della divisa di un poliziotto.

13 Ottobre 1997, 4.20 del pomeriggio:
Il pazzo continua a divertirsi. Arriviamo in una casa abbandonata in fondo ad Hide Street, in cui troviamo parti di corpo umano per tutto il salone. Ma l'ultima cosa che avremo voluto vedere si trova nel corridoio: la metà di una gamba martoriata all'interno di uno stivale. Non uno stivale qualunque, ma uno di quelli che indossiamo anche io e Jimmy, uno di quelli che ha in dotazione la metà degli uomini in divisa degli Stati Uniti. Il collega James Howley, padre di due figli, è la seconda vittima del serial killer dopo Jack Caputo.

16 Agosto 2000, 10.15 di sera:
dopo tre anni di ricerche andate in fumo, Jimmy riceve una telefonata. L'uomo dice di essere il serial killer della polizia e da appuntamento a Jimmy in un appartamento di Mission Road. All'interno egli trova un registratore, e dalla voce distorta apprende che il P-Killer, così soprannominato, ha intenzione di uccidere uno di noi, uno del nostro dipartimento.
I quesiti che ne derivano sono due: come ha fatto il serial killer a rintracciare Jimmy sul suo cellulare personale? E perchè, egli, ha contattato proprio lui?

26 Dicembre 2000, 9.50 di sera:
Abbiamo una risposta alle due domande precedenti. Caroline Arrow, una collega del nostro dipartimento, nonchè amica intima di Jimmy, viene ritrovata nella propria vasca da bagno, il suo corpo è sommerso interamente dall'acqua. Ma all'appello mancano entrambe le mani e i piedi. Il giorno seguente, essi ci verranno consegnati al dipartimento, in un pacco identico al primo.
Siamo tutti sotto shock.

Intanto Jimmy mi dice di stare attento ai prossimi appunti, perchè crede che ci sia sfuggito qualcosa. Io gli dico che lo farò, e andiamo avanti con la lettura.

5 Ottobre 2003, 15.30 del pomeriggio:
sono passati altri tre anni e siamo qui a mettere per iscritto la quarta vittima del P-Killer. Si tratta di Vincent Damon, l'ennesimo collega trovato morto in codizioni mostruose.

Il giorno dopo, 10.05 della mattina:
iniziamo l'interrogatorio con il nostro uomo. Ma egli si ritiene innocente, con convinzione. Sia io che Jimmy gli crediamo, non vediamo in lui il serial killer.

19 Dicembre 2003, 11.35 di sera:
Abbiamo il nostro P-Killer fra le mani. Si chiama David Hilton. L'abbiamo trovato in uno stato vegetativo davanti a un albero a Cleiton Park. Su di esso, appesi a testa in giù, i corpi del capitano Howlet e del suo scagnozzo, mancanti di entrambe le braccia.

22 Dicembre 2003, 9.40 del mattino:
Scopriamo che il nostro uomo, al momento dell'arresto, era imbottito di eroina. Egli dice di non sapere nulla di tutto questo e di non ricordare per quale motivo fosse lì davanti ai corpi dei due agenti. Inoltre, mi dice che l'ultima immagine che ha in testa è quella del volto di un bambino e di una macchina.

Vedo Jimmy che annuisce, e capisco che il punto a cui si riferiva era proprio questo. Ho pensato un milione di volte a questo particolare e a tanti altri, come quello della distanza tra un delitto e un altro, sempre di tre anni, ma non sono mai giunto a una pista decisiva. Mentre rifletto con gli occhi fissi sul fascicolo, vedo la mano di Jimmy che porge davanti a me un foglio di giornale. Ecco l'ultimo ricordo di David Hilton, ecco, a cosa si riferiva.
Nel 1995, Jimmy perse suo figlio Anthony in un incidente stradale. Aveva sei anni.
I due stavano attraversando la strada insieme, quando una volante della polizia girò l'angolo a velocità elevata e prese in pieno il piccolo Anthony. L'agente alla guida non fu incriminato.
Ero a conoscenza della vicenda, ma ora credo di non conoscere la persona che è qui vicino a me.
E in un attimo ripenso agli anni in servizio che abbiamo passato assieme, gli anni in cui io davo la caccia al P-Killer, gli anni in cui davo la caccia al mio collega Jimmy. Poi ripenso al sei, e ora è tutto più chiaro: 6 come gli anni di Anthony e 6 come il totale della distanza degli anni fra un omicidio e l'altro.
Jimmy intanto comincia a fare dei discorsi assurdi, e a rimettere insieme gli elementi a me sfuggiti in tutti questi anni. Ma ci sono alcune cose che è meglio non sapere, che è meglio non raccontare. Fatto sta, che dopo circa 20 minuti spesi in parole, tende le sue braccia unite verso di me, con i pugni ben chiusi, e mi dice:
"Ora il caso è chiuso, Bill"
"Si", replico io, "Ora è chiuso".

[per comics]

23/03/09

Siamo al Top

Cado a terra dopo la decima ripresa, abbaggliato dal flash di una fottuta macchina fotografica.
Fine del match, fine della mia vita.
Come sono giunto fino a qui, è presto detto. Cominciai ad affacciarmi nel mondo della boxe a 19 anni. E due anni dopo spaccai il primo zigomo. Ricordo quel giorno come se fosse oggi. Il mio avversario era molto più quotato di me, e nessuno scommise sulla mia vittoria, tranne Mike. Ma dopo 6 feroci riprese, quel tizio andò a terra, e così Mike riscosse la sua vincita, e io trovai in lui il mio allenatore. Passarono tre anni, durante i quali mi preparai duramente con Mike. Ma fui ripagato durante un match incredibile. Quel giorno c'era anche la mia donna, Rose. Era preoccupatissima, ma non avrebbe dovuto esserlo, perchè io ero in una forma perfetta, nessuno mi avrebbe fermato. Fu l'incontro che si fermò, precisamente dopo la quarta ripresa. Non realizzai ciò che stava accadendo, non ne ebbi il tempo. So solo che dopo una decina di match ero il campione del mondo.
Ero al top, io e la mia donna eravamo al top. Potevamo avere tutto ciò che desideravamo, tutto ciò che non avremo mai immaginato di poter avere.
Ci fu anche del dolore però, perchè il mio preparatore di una vita, Mike, scomparve all'età di 65 anni, a causa di un tumore.
Durante questo periodo nacque nostro figlio Anthony, e io promisi a Rose che mi sarei ritirato dal mondo della boxe. Sapevo però che stavo mentendo, stavo mentendo anche a me stesso.
L'anno seguente mi ritrovai ancora una volta sul ring, ma stavolta senza Mike.
Accettai di sfidare un giovane pugile emergente. Appena vidi il suo volto, mi ricordai di come ero io qualche anno fa. La rabbia e la voglia di sfondare che egli aveva, era la stessa che avevo io. Mi stese per la terza volta dopo la decima ripresa.
Ed eccoci qui, davanti al bagliore di quella macchina fotografica. E' l'ultima cosa che vedo prima di morire, prima di incontrare una bella signora in nero.
Stavolta, il top, lo raggiungo insieme a lei.

[per comics]

18/03/09

Bang Bang

Sono in venti, tutti bramosi di sangue e di vendetta. Ma io lo sono di più.
Al loro comando c'è un certo Bill. Dicono che sia il più spietato dell'intero squadrone. Ma io lo sono di più.
Io sono il Killer, e con me ci sono altri quattro guerrieri, impegnati contro creature che neanche Satana vorrebbe nella sua casa.
Comincio dal più lento, tanto per riscaldare le mie due Revolver.
Bang! Colpo al torace. Bang! Colpo in testa. Il lurido non si muove più.
Mi faccio scudo con il suo cadavere mentre mi giro di scatto, in tempo per evitare una pallottola a mezza altezza.
Questi tre fottuti mi girano intorno. Sono veloci, sono scaltri. Ma io lo sono di più.
Io sono il Killer, e loro non sono nulla.
Tre secondi. Il tempo che mi ci vuole a farli fuori. Uno per il primo, uno per il secondo e uno per il terzo.
Intanto il Samurai senza nome ha mozzato la testa a due dei miei nemici. Hanno provato a fuggire, quei cani bastardi. Ma noi non perdoniamo. Noi non abbiamo pietà.
Io sono il Killer, e loro non valgono un cazzo.
Sei Bang di fila. Sei morti scontate.
I restanti dieci non valgono un centesimo, sono carne morta.
Ma ora c'è lui. Ora c'è Bill......Bill, il pezzo grosso, il pezzo da novanta. Ma io lo sono di più.
Io sono il Killer......il Killer di Bill. No, non come pensate voi, sono il Killer al servizio di Bill.....
Quei quattro fottuti bastardi non hanno neanche il tempo di realizzare ciò che sta accadendo.
Non c'è spazio per tutti e cinque. Non c'è spazio per la compassione in questo mondo. Esso ha bisogno di sangue, esso ha bisogno di essere coccolato fra le ossa di quei cani......
E Bill? Vi domanderete voi. Bill, ha bisogno di me? No, vi rispondo io, perchè io non ho bisogno di Bill.
Bang! Bang!

[per comics]

20/02/09

Anime Erranti

"Chi sei?"

"Non ha importanza chi sono io. Piuttosto, sai chi sei tu?"

"Si, cioè, almeno credo di saperlo".

"Credi?"

"No. Hai ragione. Non lo so. Non l'ho mai saputo".

"E quanto ti pesa il fatto di non saperlo? A me pesava molto, e credo anche a te."

"Si. Hai ragione ancora. Mi pesa parecchio."

"Io posso alleggerirti questo peso. Devi solo darmi la mano e venire con noi."

"Noi? Non vedo nessun altro oltre te."

"Li vedrai appena mi darai la mano."

"E' vero, ora li vedo. Ma......non sono come te. Sono dei mostri......"

"E che ti aspettavi.......Siamo anime erranti, il tempo è nostro nemico."

"Non voglio più venire con voi."

"Ma cosa dici. Sei già con noi. Guardati, specchiati nel lago. Sei già uno di noi......"

05/02/09

La Lunga Notte (II parte)

Per i miei genitori, di cui non ricordo il nome.

Credo che siano passati circa 10 anni dall'ultima volta che ci siamo visti. E quella sarà l'ultima.
Lei non permette a nessuno di noi di allontanarci, ma non lo avremo fatto comunque, non sapremo dove andare. Il luogo in cui siamo è bello, ma allo stesso tempo incute terrore perchè sono conscio del fatto che non potrò mai vederne altri.
Lei dice che in questo modo la notte può splendere, può vivere. Dice che è merito nostro, e questo mi rende orgoglioso, ma anche un pò triste. Dice che il nostro destino è vivere qui per sempre. Ma dobbiamo crederci, altrimenti ci spegnamo, e per ogni luce spenta lei è costretta a scendere in terra per prenderne un' altra. Sono passati circa 10 anni.
La donna però dice che non invecchieremo mai, e ogni volta che viene da noi porta con se un consiglio per far si che la luce in noi non si spenga mai. Ci dice che non dobbiamo fare brutti pensieri, ma è difficile. Ci dice che dobbiamo avere speranza, e che un giorno voi sarete con me, ma è difficile. Ma lo è ancor di più riuscire a non odiare colei che ci ha strappato dalla nostra vita, colei che non ce la darà mai indietro.
E allora vi scrivo che vi amo, mentre emetto l'ultimo bagliore di luce.


FINE

23/01/09

L'Inferno non è un brutto posto dove stare

Il cattivo ragazzo sfodera il Jack dalla manica, dopo aver creato uno di quei riff che Raf si sarebbe sognato. La sua dannazione per il rock n' roll l'ha fatto diventare un rocker ad alto voltaggio.
"Dammi una pallottola", dice alla ragazza che ha il ritmo, prima di prendere la strada per l'Inferno, "Sto andando a sparare". Camminando sopra le fiamme, incontra l'uomo affamato di amore. "Indicami la strada per l'Inferno", gli dice, "In cambio ti farò giocare con le ragazze". "Il male cammina iniettando veleno, non ti sedere accanto a lui", gli dice l'uomo, "Infrangi le regole, e troverai la strada". Il cielo è in fiamme mentre giunge la notte dei lunghi coltelli, ma la colt del ragazzo è una macchina da guerra. Primo sangue al primo colpo, il male è in overdose d'amore.
L'Inferno non è un brutto posto dove stare.

14/01/09

La Lunga Notte (I parte)

Non c'è una spiegazione per tutte le cose che accadono, ma per ognuna di esse ci sarà sempre una conseguenza......
Le famiglie del paese avevano un patto con la Notte. Lei pretendeva molto, ma la gente del posto era conscia del fatto che avrebbe dovuto rispettare il patto fino alla sua fine, che sarebbe stata decretata esclusivamente dalla Notte. Ella chiedeva un bambino ad ogni mezzanotte, ed in cambio avrebbe regalato alle famiglie la vita eterna. Pazzi. Può la Notte regalare la vita eterna?.......
Ma si sa, davanti alle tentazioni l'uomo perde la ragione.
Ogni sera, appena scoccata la mezzanotte, il paese aveva la fortuna di udire il rumore assordante degli zoccoli del cavallo della Notte. Ella, appena giungeva in paese, voleva trovare un bambino davanti ad ogni casa, era lei a scegliere quale prendere, ma nessuno aveva mai capito il criterio che usava. Nessuno degli abitanti provava a ribellarsi, chi in passato ci aveva provato, non era più tornato nella propria casa, e si dice che da quel giorno sia costretto a vagare nel buio eterno in sella ad un cavallo. Ma la cosa più straordinaria era nel fatto che il bambino che veniva preso dalla Notte non gridava, non piangeva, non emetteva alcun lamento, ma anzi, sorrideva. Invece, la punizione che veniva inflitta alle famiglie che non avevano bambini da donare alla Notte era alquanto crudele e folle; una volta la Notte giunse in paese e bussò alla porta di casa di una famiglia, pretendendo un bambino. La coppia si rifiutò e il giorno dopo ebbe una spiacevole sorpresa. La donna si svegliò con dolori lancinanti, guardò la sua pancia e la vide enorme, come se fosse incinta già da parecchi mesi, i dolori cominciarono a diventare atroci, dal grembo materno uscì un piccolo cavallo. La donna morì dopo pochi secondi.......

[per scuola di comics]