31/03/11

Giorni di apatia

Era una di quelle mattine piene di sensazioni arroccate. La nebbia scendeva e il sole si nascondeva. E lui non era in sè.
Se decideva di uscire lo faceva perchè ne sentiva il bisogno, non per inerzia. Ma questa volta era stato trascinato da una mano improvvisa, sprovvista di tatto. Tratteggiare le emozioni non era una sua peculiarità. E quando la incontrò non seppe reagire. O meglio, sbagliò reazione.
Ma sono proprio le reazioni concatenate a rappresentare una ragione di vita. Di quella vita comunemente percepita come occasione di essere. Essere qualcuno o essere detestato da qualcun altro. Essere causa di litigio, o conseguenza di amore.
Camminava su e giù in cerca di risposte, anche parziali. Marzo è il mese delle risposte. Almeno così gli hanno detto. Ma all'orizzonte solo domande. E' lì che voleva andare, dove neanche l'orizzonte può osservarlo e giudicarlo.
Funesto e perfetto, è come una barca fuori porto senza debiti, l'orizzonte. Inarrivabile e stravagante, è il confine che separa vita, morte e miracoli. L'orizzonte.
Quella mattina gli ricordava cosa si era promesso, e che le promesse sono difficili da mantenere. La promessa non mantenuta diventa una spietata bugia. Su questo aveva pochi dubbi. Eppure c'era un dubbio che lo assaliva da tempo, ma da tempo non lo ricordava più. Troppa nebbia.
E troppe storie scadute in una gonfia e spietata bugia. In quei giorni di apatia.

08/03/11

La donna che rubò la Cadillac del sindaco di Gotham City

Si aggirava per Gotham con l'aria pulita di chi sa di essere altamente sporca. Dopo un giro sospettoso in centro, si dirigeva verso la sua preda. Abilmente scaltra, adoratrice di interni in pelle contornati da intense lische di pesce, si avvicinava al finestrino con il suo muso a doppio taglio. Dopo un'occhiata imparziale e circoscritta, incideva il banalissimo vetro con le sue unghie esperte.
Era una Cadillac oltraggiosa. La donna l'avrebbe dovuta rubare e portare al suo principale, passando per la strada secondaria, percorrendo la terra di mezzo e sbucando nella zona morta. In cambio, avrebbe ricevuto pesce a domicilio per il resto della sua vita.
Dopo aver preso possesso della potente vettura, la donna proseguiva in direzione del primo vettore, scadendo in una triste rissa tra bolidi. La fiancheggiava una razza di Mustang con zanne di Mammut, con spregevole andatura. Le avevano detto che sarebbe stato un compituccio da boyscout, una passeggiata sul lungo mare. Stronzate.
La donna era stata chiaramente fottuta. E rischiava di essere fottuta anche da quelle zanne che le stavano solleticando il culo. La Cadillac stava andando in pezzi. E con lei, i sogni della fornitura di pesce per la vita.
Marlon l'aveva avvertita: "Brandire quel volante con la tua esperienza non ti salverà dai ceffi dellà città vecchia". Marlon aveva ragione.
La donna aveva rubato la Cadillac del sindaco di Gotham. E ora aveva tutta la città vecchia dietro di sè. Davanti, solo il mare. Finirci dentro con la Cadillac dando un dispiacere al sindaco, o frenare in tempo?
Dopo essersi sistemata le folte ciglia in 4d, la donna optava per la prima scelta. Ma l'innocente tuffo le costò l'arresto immediato e la confisca di ogni bene, che comprendeva il suo fedele costume nero lucidato giornalmente, e il dvd in edizione limitata del film "Il gatto a nove code".
E la donna ripensava ai bei tempi, quando si cibava degli avanzi del pesce gustato dai pezzi grossi di Gotham. Ora, per lei, solo avanzi di galera.