24/12/10

Corde mistiche

L'angelo della notte imbraccia il suo tridente a sei corde. Il clima è d'impatto, a causa del patto con Satana. Il suono è fedele, magistrale e puro. Come la prima nota dell'umanità.
A prima vista si potrebbe pensare che sia una donna alle prese con il rock. No. E' il rock alle prese con quella donna. Non la prenderà mai. Perchè viaggia più veloce di Lemmy e più sincera di Angus. Non la prenderà perchè è un'attrice di musica che ha vinto l'oscar alla carriera, il leone alla bravura e la gloria al talento. Talentuosa divina.
E' più lurida di Reed, più sinuosa dell'Iguana, più regale del Duca. E' la regina di cuori del mondo bizzarro delle nostre anime. L'àncora che ancora ci tiene stretti sotto al palco dei miracoli.
Sfarzosa e imprendibile, muove le sue dita silenziose e affascinanti, oscure come qualche cavaliere senz'anima mandato nella contea. Non si accontenta di avere il mondo ai suoi piedi. Vuole anche l'universo e tutto il resto. E a chi le domanda se può sostenere un tale fardello, lei risponde di essere la nota perfetta, fatta di buio e di luce. Risponde di essere la sorella di Marshall e la cugina di Cash. Una spina nel fianco del pagante che l'ammira dal tramonto all'alba.
E' l'artista del momento, del passato e del futuro. L'espressione senza tempo di sei corde mistiche.

08/12/10

La scatola

Si narra di una luce all'alba dei tempi, di ignobili temporali. Si narra di orizzonti verticali ribaltati su sè stessi. Di un clima che possiede un vocabolario in cui la quiete non trova spazio.
E si narra di un complotto balistico uscito da una scatola. Città perdute e fatiscenti, minacciate dalla spregevole Notte infinita. Popolazioni impietose imparentate con dolci creature affamate di tutto, e con maestri della dissacrazione. Di sacri principi buttati al vento, e di prìncipi corrotti da finti baluardi. Pezzenti che camminano sul filo.
Si narra di desideri spezzati da orde di mostri deliranti, ancorati al suolo dal nuovo potere. Di uomini soli senza un sole da vivere, caduto per colpa della ragazza scellerata.
Si narra dell'antica felicità schiantatasi sul palo, impalata dal nuovo ordine delle cose. La nuova razza. Si narra poi della disperazione degli individui senz'anima, quelli che rimangono fedeli alla materia, anche quando essa diventa un vergognoso e aspro supplizio senza tempo.
Di quante cose si narra ancora, nel limbo dei mortali. Ma sono cose di cui è meglio non impicciarsi. Meglio starne alla larga.
Perchè si narra di quella scatola aperta da una pazza. Si narra.

04/12/10

La sfilata di Friburgo

Occhi volanti in confusione. Volti senza malizia che osservano in libertà. Luci infatuate dei movimenti galleggianti di chi cammina con il mondo addosso, consapevole di essere una morbosa calamita. Calamità naturale che non ti abbandona neanche se tu lo vuoi.
Cammino limpido con passo ripido, attuale come una sala in 3d e antico come l'allegria. Sapienza ultraterrena alle prese con giudizi terreni, terribilmente fuori forma per un'esperienza di quinto grado. La danza continua, alla radice quadrata della sua aura.
Corpi in affitto che si lasciano trasferire amabilmente, concedendo anima e cuore alla dea da palco. Sono sfingi sedute alla sua corte. Statue di marmo con due punti lucenti che la tengono in vita, che si muovono pedinando il suo passo a tempo. Al di là di ogni tempo.
Sono ospiti non paganti di un evento che costa la totale perdita dei sensi. Sono stupidi manichini vestiti a pennello, colorati da vernice di calore che cade a tonnellate dalla gigante passerella dell'amore. Fervidi pupazzi.
E lei, la dea, è piena di sè. Preceduta dal nulla e inseguita dal mondo trascina la sua ombra in mezzo ad essi.
E' incantevole e sopra le righe, la dea che sta chiudendo la sfilata di Friburgo.

03/12/10

The Social Network

Questa è la storia di Mark Zuckerberg e di molte altre persone. E' anche la storia del più potente social network sulla faccia della terra. E l'arduo compito di rappresentare tale storia è stata affidata a David Fincher. Siamo contenti? Eccome se lo siamo.
Innanzitutto lo siamo perché è un film con i controcoglioni. Da questo fatto, deriva il secondo perché; il finale è coraggioso, sotto tutti i punti di vista.
Fincher sceglie la via del flashback continuo, uno di quelli che non ti lasciano mai. Ti sorprende con primi piani accompagnati da notevoli note. Ti fa sorridere. Cerca di farti commuovere.
La carriera di Mark è la parabola di un genio che vive a modo suo. Non programma una cena con amici o un appuntamento con la sua ragazza (forse quando stava con Erica si), programma piuttosto davanti ad un pc, indossando probabilmente un paio di orrende ciabatte da mare.
E il suo programma non è quello di diventare il più giovane miliardario del mondo. Sicuramente ciò non era fra i suoi piani quando ha creato in una notte "FaceMash", un ridicolo ma divertentissimo sito in cui gli utenti dovevano scegliere la preferita fra due ragazze di Harvard, inserite casualmente di volta in volta. Questa cazzata era così popolare da mandare in crash i server dell'università.
Mark è un mago. Anche David Fincher lo è. C'è aria di perfezione in "The Social Network", e non è una roba da niente, visto che ormai l'aria dei cinema è pesantemente rarefatta.
E qual'è il problema se il film si conclude là dove la tristezza tocca il punto più alto? Non c'è. Non c'è alcun problema. Perché è così che deve andare. Perché un uomo come Mark non potrà mai essere l'uomo più felice del mondo (che poi probabilmente non esiste).
Nel mortorio delle nostre sale, nella moria delle vacche, nella pesante discesa del nuovo metodo d'intrattenimento della massa chiamato "3d" (che poi esiste da una vita), diamo spazio a roba come questa. Roba da un incerto destino.

29/11/10

Wonder

Wonder come stupore. Perchè in effetti, chi se lo aspettava di finire in edicola? Intendiamoci, lo sapevo già da qualche mese, ma quando tutto è iniziato non avevo neanche il minimo sospetto che oggi, 29/11/2010, avrei esordito ufficialmente nel mondo del fumetto. Ma speranzoso si, quello da sempre.
E dunque? Dove mi trovate? Semplice, sono all'interno della rivista "iComics", precisamente nel numero 4. E chi mi ha disegnato? Un "certo" Emiliano Simeoni, disegnatore di un "certo" Brendon.
Ma il bello arriverà fra un pò, quando finalmente potrò stringere fra le mani un mio volume, e poi un altro, e poi un altro ancora. Funzionerà così.
Wonder come fenomeno, magari un giorno.

18/11/10

Fuochi Fatui [rece]

"Fuochi Fatui" è un nuovo volume pubblicato da Edizioni BD. Trovate la mia sincera recensione nel solito Glamazonia.

15/11/10

La luce del tuo volto [rece]

Alan Moore è una garanzia. Le mie recensioni, non so.
Ma "La luce del tuo volto" era troppo speciale per non parlarne. Anche questa la trovate su Glamazonia, precisamente QUI.

14/11/10

Scott Pilgrim [rece]

Quelli di Glamazonia hanno pubblicato un'altra mia recensione. Stavolta è toccato al mio amato Scott Pilgrim. Anche se sinceramente amo di più Ramona Flowers, la sua ragazza (è la tizia che vedete qui sopra, interpretata nel film da Mary Elizabeth Winstead). Comunque, eccola QUI.

09/11/10

Scott Pilgrim

Agli occhi dei meno esperti, almeno ad una prima occhiata, questo fumetto potrebbe sembrare un manga. E se i manga fossero nati in canada, lo sarebbe in pieno. Il papà di Scott Pilgrim, infatti, è un canadese influenzato senza dubbio dal fumetto giapponese. Ma Scott è molto occidentale.
E' un ventenne (23, per la precisione) che ha smesso di crescere da qualche anno. Mentalmente, s'intende. Abita in una casa poco curata insieme ad un amico gay. Si sveglia con comodo, mangia con i soldi dell'amico gay. Ha un gruppo in cui suona il basso. Il gruppo, per stessa ammissione del loro chitarrista, non sa suonare. Ma che cosa fa nella vita Scott Pilgrim?
Beh, Scott Pilgrim è destinato a dover affrontare (fisicamente) gli ex della sua ragazza, Ramona Flowers. La faccenda, capirete da soli, è abbastanza folle, e il bello è che mentre leggerete le pagine del fumetto vi sembrerà tutto molto normale. L'impressione è che lo stesso Scott prende tutto ciò che accade in un modo assolutamente naturale e casuale.
Ma c'è anche una forte componente videoludica. Perchè Scott è perennemente indaffarato con la sua consolle. E perchè (occhio a questa), appena sconfigge uno degli ex spunta fuori una riconpensa in denaro. Non solo. In alcuni casi c'è addirittura un bonus.
Beh, Scott Pilgrim è un fumetto malato, divertente e fuori da qualsiasi schema. Non potete privarvi di una roba simile. Non lo fate. Leggetelo e guardatevi il film. Perchè si, c'è anche il film. E c'è lei nei panni di Ramona.

03/11/10

The Walking Dead [1]

Rick Grimes è un poliziotto che si risveglia dal coma e trova la sua città, il suo paese, e forse il mondo, in balia dei morti viventi. "The Walking Dead" è un meraviglioso esempio di come il tema degli zombie, sfruttato fino alla morte, possa essere affrontato ancora oggi con un'anima classica.
Si potrebbe avere qualche perplessità sull'adattamento per le nostre tv (per chi non lo sapesse, è ispirato all'omonimo fumetto), ma io non ne ho. Il ritmo cadenzato con cui si muovono gli zombie va di pari passo con quello della narazione e delle immagini che ci si stampano in fronte. Giusto per farvi capire, la prima puntata si conclude quando nelle rispettive pagine della versione cartacea c'è il numero 43. E in totale sono 140.
La lentezza è quasi indispensabile se si vuole mettere in scena la cruda e dura realtà di un'ipotetica invasione di non morti. E in questo compito, almeno per ora, Frank Darabont se la cava alla grande. Il vero mistero a cui cerco di dare una spiegazione sta nel fatto che, pur trattandosi di un argomento a cui orde di registi hanno dato forma (cazzo, stiamo parlando di zombie), si ha la sensazione di vedere qualcosa di nuovo. Almeno nella forma. Almeno se paragonato alle più recenti pellicole di questo genere.
Ci sono tante piccole cose godibili al massimo (e in maniera diversa), come il mezzo zombie che si aggira nel parco mentre Rick se ne va in giro in bicicletta. O come il cavallo su cui viaggia Rick verso Atlanta, in una suggestiva atmosfera da fine del mondo. E queste piccole cose sono rese davvero bene.
In attesa di una trama più corposa (che forse arriverà già dalla prossima settimana), mi sfrego le mani di fronte a tutto ciò. E so già che non ne sarò mai sazio.

26/10/10

Pensavo di averle viste tutte

Invece no. Oggi, 26 ottobre 2010, ho messo piede in QUESTO posto e mi sono recato nel reparto DVD, più precisamente davanti ai Blu-ray. Ho alzato gli occhi (neanche troppo), e ho visto il cofanetto di Resident Evil. Proprio QUESTO.
Ma la cosa migliore è stata vedere quel prezzo stampato in nero su sfondo giallo, che era lì a evidenziare il fatto che fosse in offerta. E che offerta. 12 euro e 90 centesimi per 3 Blu-ray. E il prezzo originale, nascosto sul retro del cofanetto, era di 40 euro. Tondi tondi.
Forse qualche sbadato ha appiccicato l'adesivo sbagliato sulla confezione, fatto sta che nei prossimi giorni mi farò un'imprevista full immersion con la bella Milla.

21/10/10

Disturbante

Oggi mi sono visto "Disturbia", un film uscito nel 2007. E mi rendo conto che sarebbe stato meglio prolungare l'attesa di qualche altro anno, o ancora meglio di qualche altra vita.
Mi ha disturbato parecchio, si, perchè non tollero più roba di questo tipo. E' davvero straziante assistere ad un tale abominio cinematografico. Noioso, avido, deprimente, scoraggiante, fastidioso e incredibilmente scontato. E' un thriller, cazzo. Non si può sbattere in faccia agli spettatori il volto dell'assassino. Non ci sono altri indiziati, e non verranno mai fuori. C'è solo un fottuto uomo che può essere il colpevole, dall'inizio fino alla fine. E che cazzo lo vedo a fare un film così. Da morire. Veramente da morire.
E gli attori, cazzo....gli attori. Ho letto in giro che il protagonista, quello Shia LaBeouf, sia stato bravo. Certo, come no. Se paragonato alla prova offerta dal "terribile" killer, beh.....direi che è stato quasi perfetto. L'orientale è simpatico. E la solita gnocca di turno è gnocca. Che gran film.
Ma in effetti non è neanche giusto dare la colpa alla combriccola di giovani. Non potevano certo fare miracoli. Nessuno poteva. Neanche se al posto del grandissimo killer ci fosse stato Jack Nicholson (tra l'altro tristemente citato in una delle tante scene patetiche).
Sono veramente amareggiato. Ma la cosa che mi deprime di più, è che siti di riferimento italiani che dovrebbero tenere alla larga gli spettatori indifesi dalla grande montagna di cacca insediata nei nostri cinema, si permettono di assegnare, per esempio, 3 stelle su 5 a "Disturbia".
Davvero disturbante.

18/10/10

Dylan Dogger

Con la collaborazione di Giuseppe Congedo, nasce "Dylan Dogger", un blog interamente dedicato all'indagatore dell'incubo.
Più info, direttamente QUI.

13/10/10

Momenti d'oro

C'è un fattore che contraddistingue il limite della decenza. E quel fattore, stasera, non è il fattore x.
Piuttosto, è l'Italia dei fattori multipli. L'Italia senza speranza che va avanti senza ascoltare. E parla troppo. Un bel paese che si ridicolizza davanti alla tv, è ciò che ho visto. Talenti che nascono e che vengono respinti, è ciò che continuano a vedere i miei poveri occhi. Poveri noi.
Noi che ne abbiamo le palle piene. Piene zeppe di fattori che non dovrebbero esserci. Piene zeppe di prove sottotono che vengono avallate dai più. E respinte dai meno.
Viviamo in un Italia deprimente che ci deprime sempre più. Ci esalta sempre meno. Ma dove sono i fattori determinanti? Dove sono quelle perle che ci fanno dire: "Cazzo, io qualcosa di diverso l'avevo trovato. Quella sera, in tv, l'ho visto e ascoltato. Ma poi, beh.....si è eclissato".
E allora ci sono momenti in cui perdiamo la speranza. Momenti in cui ci chiediamo se davvero viviamo in un paese fiero della sua onestà intellettuale. Siamo onesti, dai. Lo so che ve lo chiedete anche voi.
Ci sono momenti in cui vorremmo urlare al mondo ciò che sentiamo. E non lo facciamo, consapevoli che ci sentirebbe solamente il nostro vicino.
Si, stasera ho perso il mio tempo, e volevo condivere con voi tale perdita. L'ho perso davanti a uno spettacolo indicibile, in cui la musica ha perso la sua dignità. E il luogo di tale misfatto, signori, è sempre il solito. L'Italia. L'Italia del bluff eterno, dell'eterna ignoranza.
Eppure, la speranza è dura a morire. Almeno così dicono. E io ci voglio credere.
Arriveranno quei momenti, i momenti in cui le nostre palle si rialzeranno da terra e grideranno di gioia. Momenti in cui troveremo un pò di ricchezza culturale.
Perchè questi, al momento, non sono momenti d'oro.

24/09/10

Al dente


Miriam si promise di non farlo più. Aveva scoperto che esistevano svariati modi per nutrirsi, ma era comunque conscia del fatto che nessuno di questi avrebbe mai sostituito quello più naturale. Ciò che era naturale per Miriam, non lo era per le sue coetanee, e questa sua stramba natura l'avrebbe ben presto allontanata da tutto e da tutti.
Miriam diede il suo primo morso ad un ragazzo all'età di 14 anni, dopo due anni fece la sua prima vittima, e dopo altri due trasformò la sua professoressa in una sua simile. Era divertente. Ma come tutti i divertimenti, era destinato a finire.
Un giorno, infatti, Miriam si rese conto di non ricordare il numero. Non sapeva più quanti umani aveva trasformato in creature di Satana, nè quanti ne aveva uccisi, nè tanto meno quanti morsi aveva distribuito. Ma da due anni, forse tre, era pulita. Non muoveva a ritmo le sue mascelle da quando aveva sgozzato la cameriera del "Fangtasia". Bei tempi, quelli.
Anna, invece, naturalmente fedele alla sua natura, aveva una lavagnetta su cui assegnava una specie di punteggio alle sue prede. Miriam l'aveva conosciuta ai tempi del liceo, durante una riunione di giovani vampire, e da quel momento diventarono inseparabili.
La faccenda del punteggio, che ovviamente Miriam non condivideva, funzionava così: i voti venivano assegnati in base alla qualità del collo dei malcapitati, se era abbastanza "al dente" era degno di un voto positivo, in caso contrario veniva scartato. Secondo Anna, il collo contava per il 50%, l'altra metà era data ovviamente dalla qualità del sangue, anch'esso fondamentale.
L'idea di Anna, leggermente ambiziosa, era di passare al setaccio tutti i quartieri della città, e ordinare per bene la lista sulla lavagnetta. Fatto ciò, avrebbe continuato così in tutto lo stato, e poi in tutto il continente, e poi in un'altra città di un altro continente, e così via. Ma per una missione di questo genere, le serviva sicuramente un braccio destro. E siccome Anna non era certo la persona con più amici in questo mondo, propose il suo progetto a Miriam, che ovviamente non accettò. Per farle cambiare idea le serviva una situazione d'impatto, che risvegliasse in lei il suo lato animalesco.
Una sera (di solito di giorno i vampiri dormono), Anna la invitò a casa sua per vedere il loro film preferito, "Le amanti di Dracula". Ma appena Miriam entrò in casa, vide davanti a sé una decina di corpi appesi al soffitto, tutti a testa in giù. L'ingresso ne era pieno, come tutto il resto della casa. Studenti e studentesse, giovani uomini in carriera, donne sulla trentina. Ce n'era per tutti i gusti. Miriam cominciò dalla cucina, in cui erano appese per lo più giovani ragazze. Bevve come una furia, quasi da strozzarsi. E Anna la seguì a ruota.
Nel totale silenzio in cui era immersa la casa, il rumore provocato dal movimento delle loro mascelle sembrò quello di un esercito di vampiri al primo morso. Entrambe si goderono la serata, e il risultato fu quello sperato da Anna. Miriam si dovette ricredere anche sulla faccenda della lista, tant'è vero che cominciò subito ad aggiornarla con gli ultimi pasti.

Miriam stava ripensando all'ultimo sogno che aveva fatto la scorsa notte, e non sentì minimamente la domanda di sua madre.
"Miriam, ti ho chiesto se la pasta è abbastanza al dente oppure no..."
"Si, abbastanza." Rispose la ragazza.
"Che progetti avete tu ed Anna per il weekend?"
"Sapessi..."

21/09/10

Johnny il sentimentale

Johnny mise subito le cose in chiaro.
"Non me ne frega un cazzo se non ti sta bene. Oggi non provo. E queste due stronze che hai portato con te non fanno altro che peggiorare la faccenda."
Dee Dee aveva portato due amichette conosciute un paio di sere prima al Whiskey. Ma Johnny non aveva intenzione di usufruire della loro compagnia, tanto meno durante le prove. Johnny si era innamorato, e ciò fu un colpo al cuore della band.
"Non si era detto di lasciare queste cazzate fuori dal gruppo?" Proseguì Dee Dee con tono imperativo, mentre Joey spingeva fuori le ragazze, scusandosi.
"No, non si era detto." Replicò Johnny. "Non si era detto un bel niente. Non abbiamo mai avuto una fottuta regola che si possa definire tale."
In effetti Johnny aveva ragione. Le regole erano state bandite nel giorno in cui la band prese forma. Ma Dee Dee non volle sentire scuse. Il giorno dopo avrebbero dovuto aprire per Iggy al Palladium, e non erano ammessi errori. Nell'ultimo concerto, Johnny era andato fuori tempo in circa metà dei brani presenti in scaletta, e Dee Dee non ci pensò due secondi a ricordarglielo.
A quel punto, com'era logico aspettarselo, l'uno cominciò a ricordare gli episodi spiacevoli dell'altro.
"Al Capitol hai distrutto il basso dopo 3 accordi. E l'hai fatto perchè non sai suonare, non perchè avevi la testa altrove. Siamo dei fottuti macellai. Ed essere più concentrati non cambierà le cose."
Johnny concluse così la disputa, e uscì dal locale sbattendo la porta. Girò l'angolo e si diresse verso casa di Judy. L'aveva conosciuta circa un mese prima a una specie di raduno per punk. Johnny pensava di aver trovato quella giusta principalmente per due motivi: il primo era perchè aveva i capelli rossi, e il secondo era perchè detestava i Clash. Judy glielo aveva confessato durante la prima notte di passione, sotto le note di "I Wanna be your Dog" di Iggy Pop.
Ma quel giorno, i sentimenti di Johnny vennero feriti. Trovando la porta aperta, entrò a casa di Judy e notò che aveva appena tolto un vinile dal giradischi. Accorgendosi di Johnny, lo afferrò di corsa e lo nascose sotto al letto. Ma Johnny aveva visto tutto.
"Cosa stavi ascoltando?"
"Nulla." Rispose Judy.
"E quello cos'è?" Insistette Johnny.
"Quello cosa?"
"Quel disco che sbuca da sotto il letto."
Johnny spostò Judy che gli si era piazzata davanti per non fargli vedere il disco. Si chinò, lo prese e lesse ad alta voce.
"The Clash. London Calling."
Senza aggiungere altro, si girò verso Judy e le sputò in faccia. Tornò a provare e il giorno dopo si esibì con il gruppo al Palladium.
Suonarono veramente da macellai. Ma con sentimento.

20/09/10

Ma pensa te

La Sisley si da al porno occulto (neanche troppo). Il resto dell'arguta campagna, QUI.

17/09/10

Giorni di caccia

Verrà il grande giorno. Percorrerò il sentiero accanto al fiume, ansimando e chiedendomi quale sarà la mia sorte. Sorseggiando bevande mistiche e intonando inni saporiti, mi farò strada fra ardite tempeste e spregevoli nebbie. Scaglierò la prima pietra su orde di specchi antichi, giovani talenti e bestie adulte. Scalerò innumerevoli montagne vestite a festa, e festeggerò su di esse in caso di vittoria. Dopo aver vaneggiato, vagherò per la valle penetrando nel valico vanitoso, seminando vecchi nemici di poche speranze, speranzosi di buona sorte. Tirando a sorte, sceglierò la mia prossima preda, e accorgendomi della sua netta inferiorità, busserò ai piani inferiori e pretenderò più rispetto. Tirando le somme, sarà vera gloria.
Verrà il grande giorno, ma non sarà oggi. No.
Oggi vado a caccia di me stesso. Domani, si vedrà.

08/06/10

Serial Twitter

"Sono sempre stata una persona molto scontrosa. Poco adatta alle rimpatriate. Ma mai cattiva.
Non avrei mai pensato che arrivasse il giorno in cui le mie orecchie cominciassero a detestare qualsiasi voce. Purtroppo, due ore fa ho accoppato la mia vicina di casa. Devo ammettere che ha avuto un bel tempismo del cazzo. Insomma, si è trasferita qui ieri. Era proprio necessario bussare alla mia porta per chiedermi un po' di latte? Io dico di no. Mi ha parlato, capite?
Ascoltatemi bene, ho bisogno di confidare a qualcuno ciò che sto facendo, ma non posso farlo a voce, sarebbe troppo rischioso. Allora ho pensato di aprirmi un account su Twitter e di sfruttare tutti i 140 caratteri a disposizione di ogni tweettata. Si dice così? Boh....
Comunque, di solito mi crea problemi solo chi mi risponde a voce, ma se fossi in voi, eviterei di rispondere ai miei aggiornamenti. Non si sa mai. Sono parecchio instabile."
J

E' così che si presenta J al grande pubblico. Pare che egli provi un forte odio verso chi gli rivolge la parola. Quindi cercate di leggere ciò che ha da dirvi, senza tentare di rispondere.
Potete seguire il Serial Twitter dal lunedì al venerdì. Non so dirvi J quanti tweet al giorno scriverà, perchè forse non lo sa neanche lui, ma posso dirvi con certezza che il sabato e la domenica si prenderà una pausa. Mi sembra ragionevole.

http://twitter.com/serialtweet

http://www.facebook.com/pages/Serial-Twitter/120100748031155

28/04/10

Dylan Dog - Color Fest 4

E' in edicola il quarto numero del Dylan Dog - Color Fest. Come sempre, all'interno troverete 4 storie a colori. Ve lo consiglio vivamente perchè una di queste vede Lorenzo Bartoli ai testi e Massimo Carnevale ai disegni. Binomio perfetto, direi.
Qui su potete vedere una tavola della storia in questione.

09/02/10

Jesse & John

Si parte con il blog di "Jesse & John". Il disegnatore che mi accompagnerà in questa nuova avventura sarà Walter Trono (credo che non avrei potuto trovare una matita migliore).
Nel blog trovate tutte le info del caso.

05/02/10

Bastardi Senza Gloria

"Bastardi Senza Gloria" è il film che mette fine alle pellicole sui nazisti. Dopo di esso non potrà mai più esserci qualcosa di buono su questo filone. E' Impossibile.

Potete leggere la mia recensione di "Bastardi Senza Gloria" QUI.

01/02/10

Lasciami Entrare

"Lasciami Entrare" è magia, perchè non è decifrabile. E' magia, perchè contiene tutto ciò che è impossibile inserire in una pellicola horror. Almeno in questo mondo.

Potete leggere la mia recensione di "Lasciami Entrare" QUI.

26/01/10

Avatar

"Avatar" è una paraculata bella e buona, a cominciare dalla storia (trita e ritrita), e proseguendo nel "come".

Potete leggere la mia recensione di Avatar nel nuovo BLOG, aperto in collaborazione con Cate.

21/01/10

McDonald

Mi chiamo George McDonald e sto andando a mangiare una mega schifezza dal Burger King di zona. Chiamo da un iphone di ultima generazione che ho ritirato stamattina in un punto Apple, anch'esso di zona.
Il mio cane mi ha suggerito di contattare voi se per caso mi fosse venuto in mente di cercare un lavoretto. Uno di quelli veloci veloci, che ti fanno guadagnare un bel gruzzolotto di dollari senza faticare troppo. Ne avete per caso uno in zona? Non pensate che io sia un tipo sfaticato, è che a volte mi pesa la chiappa destra, e mi è proprio impossibile muovermi.
Ho un mucchio di credenziali, credenze e godo di una discreta credibilità. Almeno da parte del mio cane.
Sono un tipo sveglio, arguto, cornuto, cocciuto e temuto. Almeno dal mio cane.
Soffro di alcuni complessi che nel complesso mi permettono di affrontare la vita come mamma Apple comanda.
Scusatemi un attimo......
"Signorina, potrebbe evitare di mettere il ketchup? Sa....mi da l'idea del sangue, e io sono uno che non sopporta proprio il sangue."
Beh.....mi sembra che sia tutto. E mi raccomando, cercate di trovarmelo in zona. Non sopporterei di dovermi spostare troppo. Sono troppo affezionato al mio quartiere, al mio cane e alla mia chiappa destra. Grazie.

16/01/10

On Twitter

Oltre a Facebook (il link lo trovate in fondo alla colonna di destra), ora mi trovate anche su Twitter