20/06/22

Direzione notturna


Aveva due opzioni per quella sera. La prima, certamente non banale, era di acchiappare la tipa all'uscita del locale e di sviscerarle le sue intenzioni, dalla prima all'ultima. La seconda, più teatrale tendente al volgare, era di tentare un approccio diretto con quel suo stile originale, facendo danzare la lingua a ritmo di musica techno. Tra le due litiganti non avrebbe goduto neanche la terza, visto che la tipa si era allontanata con il quarto uomo; con lui era bastato uno sguardo d'intesa durante l'intervallo della partita. Ferito nell'animo e afferrato il divario, aveva deciso di tornare a casa e morire sul divano. Era complesso accettare la sconfitta. Era molto semplice dare la colpa ai tempi che correvano, visto che lui andava così piano da non muoversi mai; una lenta e infinita tortura di movimenti accennati e di amplessi negati. Il sesso con lui era una fregatura, e la tipa lo sapeva; l'ultima volta che l'avevano fatto era stata anche la prima. Lei a gambe aperte e lui con la bocca spalancata e la lingua di fuori, mentre la faceva danzare con quel suo stile originale ma ancora da affinare. All'inizio non andava così male, ma poi lei era scoppiata a ridere e lui non ci aveva visto più dalla rabbia. Si era innervosito, e non si sa come gli si era incastrata la lingua durante uno di quei volteggi. Lei, nel tentativo di liberarsi, aveva istintivamente accavallato le gambe, peggiorando una situazione a cui ormai era quasi impossibile porre rimedio. Uno scatto di quel momento, non si sa come, era finito sul social network preferito da lei, quello ancora da inventare. In fin dei conti, al danzatore di lingua era andata di lusso; la sua discutibile performance inosservata, la direzione notturna parzialmente esplorata.