23/04/23

Lady W.


La situazione alle ore 22.00 era stupefacente; in preda ad ogni sorta di stramberia provocata da alcol e pasticche, Lady W. continuava a scrivere incurante del suo stesso sangue sulla tastiera, mentre i piedi le si erano smarriti sulla testiera. La strada, almeno per quella sera, era segnata; la notte avrebbe portato consiglio misto a vomito. E forse altri malesseri ancora da comprendere.
Alle ore 22.30 aveva dato un'occhiata all'orologio sul comodino. Le lancette le avevano fatto l'occhiolino, mentre lei si dimenava come una star incompresa. Aveva più follower di Miss Mondo, cifra tonda ma al maschile per fare rima con mondo, ingenuo traguardo che alla fine ti ferisce nel profondo.
Alle 23 circa, Lady W. era in crisi piena; le mani completamente rosse, il bicchiere vuoto a metà e il barattolo di miracoli pieno di nulla. Ora la strada sembrava davvero compromessa. Si era messa in testa di uscirne morta, eppure ne stava venendo fuori un autentico capolavoro. I primi giudizi dal web non facevano che confermare la bontà della sua prosa, mentre quei piedi sporchi di invidia si mettevano in posa, così, scritti e diretti.
Era quasi mezzanotte, ormai, e Lady W. aveva ancora qualcosa da dire, anche se a dire il vero erano in pochi a capirla. Ma lei non se la prendeva perché era abituata a sentirsi così. Si vestiva di verde speranza e si spogliava in ogni stanza. Il nero la sfinava, il bianco dimostrava che il nero si sbagliava.
Ma in fin dei conti, anche a notte fonda, Lady W. era sempre se stessa, come la pioggia che batte sullo specchio del tempo. Il colpo di scena avrebbe rivelato un corpo asciutto e privo di ansie, mentre la realtà si bagnava d'imbarazzo facendo la guerra coi sogni; che ore erano non saprei dirvelo, ma Lady Writer continuava a scrivere.