10/01/23

L’hai sentito l’ultimo di Iggy Pop?


- Non vorrei perdere anche questo treno, mi capisci. Non faccio che pensare a lei. A proposito, te l’ho mai raccontato come ci siamo conosciuti?

- Si, amico. Lo hai fatto almeno tre volte. E in tutte e tre le volte, sarò sincero, c’ho capito ben poco.

- Allora te lo spiego di nuovo, ma stavolta apri bene le orecchie.

Cazzo, potevo farmi i fatti miei.
- D’accordo, ma non metterci una vita altrimenti perdo l’attenzione, lo sai.

- Si sì, come vuoi. Dunque, ero con la band e ci stavamo sparando roba forte. Sai, per entrare nella parte prima di salire sul palco. Ad un certo punto bussano alla porta del camerino. “Si?” Faccio io. Nessuno risponde. “Chi cazzo è che rompe i coglioni?” Chiedo di nuovo. E a quel punto mi sembra di sentire la voce di una ragazza. Una ragazza molto timida, avevo pensato, perché il suo tono era così basso che non ero riuscito a distinguere neanche una parola. Mi giro verso Ace e gli faccio: “ma tu hai capito cosa vuole questa?” Lui scuote la testa, prima di dare un’altra tirata. “Tesoro”, faccio io rivolgendomi verso la porta, “potresti ripetere quello che hai detto perché non ho capito un cazzo? Te ne sarei grato.”

- Ah si, ora mi ricordo. Poi lei ha…

- Non interrompermi, per favore. Hai voluto sentire e ora stai a sentire, mica avrai fretta?

- No. Ma in realtà, prima che iniziassi a raccontarmi del treno che non vuoi perdere e roba simile, ti stavo chiedendo se hai sentito…

- Amico, fammi arrivare al punto altrimenti è inutile.
Insomma, alla fine la ragazza timida trova un po’ di coraggio e alza un po’ il tono della voce, così io e gli altri riusciamo finalmente a sentirla. “Sono venuta per scopare con Billy. Sei tu?” Io mi giro verso Ace che è già in piedi e sta andando verso la porta. Apre, fa entrare la ragazza timida e poi mi indica. “È proprio lui, angioletto. Mentre voi fate le vostre cose, io me ne vado a pisciare. Ma ehi, angioletto, noi dopo dobbiamo suonare. Vedi di non esagerare, intesi?” E quindi rimango da solo con la ragazza timida.

- Non c'erano anche gli altri?

- Si, in un certo senso c'erano. Ma in realtà non c'erano.

- Ok, ora comunque mi ricordo di come va a finire la storia. Ma l'hai sentito l'ultimo di...

- Amico, se te lo ricordi potevi dirmelo subito.

Ma in realtà non me lo ricordo per niente. Oltretutto sto di nuovo perdendo il filo.
- Senti, arriva al dunque perché io sto per rimanere indietro. La ragazza timida è entrata o sta ancora bussando alla porta?

- È entrata è entrata. Vedi di stare attento, cazzo. Insomma, la ragazza timida non perde tempo e mi si piazza sopra, a gambe aperte. “Hai presente il tizio dei Kiss?” Mi fa. “Quello con la lingua esagerata”. E io: “Ma chi? Gene Simmons?” “Si, lui. Beh, io ce l’ho ancora più lunga. Guarda qui.” Dice, prima di tirare fuori la lingua. E sai cosa mi combina la ragazza timida?

Il mio amico va avanti ma io a quel punto ho perso completamente l’attenzione. Sorseggio il mio caffè e faccio finta di stare a sentire.

- Ti rendi conto? Tu lo lasceresti passare un treno così? Io no di certo.

- Non so che dirti. Ma ho come l’impressione che tu ti sia innamorato della sua lingua e non di lei.

- Io non vedo la differenza, amico mio. Mi prendo comunque tutto il pacchetto.

Ormai non lo seguo più. Mi dedico esclusivamente al mio caffè, mentre mi fingo interessato per dargli soddisfazione.

- Ma prima di andare via, la ragazza timida vuole farmi un regalo. “Sai cos’è questo?” Mi fa, mostrandomi una boccetta fra le dita. “No”, dico io. “Che roba è?” “È il futuro, Billy.” Mi risponde. “Fra qualche anno nessuno ne potrà fare a meno. Occhio a non esagerare, però. Metti solo qualche goccia una volta al giorno, altrimenti rischi che ti finisce per terra.” Indica la sua lingua. “E se non ti fa subito effetto, non disperare; su alcuni ci vuole più tempo”. E mi lascia solo con la boccetta, e con gli altri che c’erano ma che in realtà non c’erano.

Mi sto godendo il caffè mentre mi accorgo che c’è qualcosa di strano. Una presenza indesiderata mi accompagna nel mio gesto. La sento ma non la vedo, a causa della mia abitudine di chiudere gli occhi mentre bevo. Quando mi accorgo di ciò che sta succedendo, per poco non rovescio la tazza mentre scatto all’indietro.

- Porca puttana, Billy. Ma che cazzo ti è successo?

La lingua del mio amico si era fatta il bagno nel mio caffè. Per poco non davo di stomaco. Poi se l’è ripresa neanche fosse un iguana.
Me lo guardo, un po’ disgustato e un po’ affranto nel rendermi conto di come si sta riducendo.

Continuo ad osservarlo per qualche secondo, poi mi alzo e lo lascio solo, in compagnia della sua nuova natura.

- Ehi, amico, e quella cosa che volevi chiedermi?

- Lascia perdere. Poi te la scrivo.