17/02/20

Velocità


Sembrava uscita da un film di azione da record al box office. Aveva l’aria di una che ne sapeva ancora poco di questo mondo, eppure più di quanto potevi saperne tu. Nella vita, faceva quello che facciamo un po’ tutti per sentirci vivi di fronte al sole e poi alla luna. Ma lei lo faceva con una onestà disarmante. Si immortalava in quei suoi abiti moderni che sceglieva con gusto, sicurezza e menefreghismo femminile, e avanzava verso la meta del giorno o della notte, passando attraverso un’infinita quantità di punti vivi che evidenziavano il suo fedele corpo e la facevano distinguere dalla massa. Difficile non riconoscerla fra altre mille. Impossibile non notarla in mezzo a cento.
Ma oggi, e anche ieri e poi domani, dov’era finita? Un tipo mi ha detto di averla vista entrare in un locale verso mezzanotte. Ma un altro tipo, alla stessa ora, mi ha detto di averla vista salire in macchina e partire veloce. Tutti, a gran voce, sembravano voler dare un contributo significativo per ritrovare quella ragazza senza nome che ormai era sfuggita anche ai social. Invisibile, inafferrabile e indomabile, la misteriosa ragazza era stata chiamata Velocità. In rete, era l’hashtag più in voga. In posa, naturale o con quel sorriso mai banale, infrangeva ogni regola conosciuta e spaccava da dentro gli schermi al plasma. Come un fantasma, Velocità si muoveva nella notte ma senza mettere paura. Ti passava vicino, sfrecciava dietro l’angolo e prima che tu potessi riprenderla era già arrivata all’altro capo della città. Ora c’era il sole. Ora pioveva a dirotto. L’arcobaleno, autentico lusso terreno, era un segnale del suo passaggio. Della sua armonia, solo un assaggio.
Oggi, un tipo mi ha detto di averla vista accanto a me. Ma io non la ricordo.

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