24/07/19

Il Diavolo


Le avevano detto che assomigliava ad un barbone. Se ne stava accovacciato, truccato nella notte in un vicolo cieco dimenticato dal mondo, ascoltando Elton John.
Le avevano detto che non voleva soldi ma solamente una stretta di mano. Voleva fare un patto. E se tu eri in grado di rispettarlo, lui ti rendeva felice.
Miriam aveva appena girato l’angolo e l’aveva intravisto, in fondo alla via, fra una fila di cassonetti e quello che sembrava essere una specie di giradischi a torre.
La ragazza si era avvicinata e aveva cercato i suoi occhi. Erano rossi come il sangue.
-Lo facciamo, questo patto?- Le aveva chiesto il Diavolo.
-Non so di cosa si tratta e comunque ho come l’impressione che questa cosa sia una bella cazzata.- Miriam stava per andarsene. -Ma infatti cosa sono venuta a fare... Me ne vado.-
-Aspetta...- L’aveva fermata lui con il solo gesto della mano. -Stasera mi sento solo. Rimani con me. Ti racconterò una storia.-
-E cosa ci guadagno?-
-Mmm... sei giovane ma non perdi tempo.-
-Sono incazzata, Diavolo, e non sono proprio in vena di giochetti.-
-D’accordo. Non devi fare altro che ascoltare la mia storia e poi avrai quello per cui sei venuta. Quello per cui tutti vengono.-
“C’era una volta una giovane ragazza che faceva finta di sentirsi bella, rispettata dal mondo e dai suoi giudizi. Aveva un ragazzo che l’amava, diceva lui, con cui aveva perso la verginità. Poi lo aveva trovato a letto con un’altra e aveva giurato a lui e a se stessa che lo avrebbe ucciso. Poi, con un po’ di sana incoscienza, aveva deciso di rivolgersi al Diavolo per mettere le cose a posto. Lo aveva trovato, lo aveva ascoltato e poi...”
Il Diavolo si era alzato in piedi, aveva preso la mano di Miriam e l’aveva stretta nella sua.
“Poi gli aveva stretto la mano.”
-Che razza di scherzo è questo?- Miriam si era ripresa la sua mano, di scatto.
-Nessuno scherzo, Miriam. Soltanto la verità.
Che cosa sei venuta a fare qui, stasera?-
Miriam non sapeva cosa dire.
-Vuoi davvero che lui muoia?-
Miriam aveva annuito.
-Ok.-
Miriam stava andando a casa di quello che ormai poteva essere considerato il suo ex ragazzo a tutti gli effetti e, se il Diavolo non mentiva, un quasi morto. Ma lei, razionale com’era, ancora non ci credeva.
Nella testa di Miriam, però, c’era qualcosa che non andava. Era andata in quella casa, si ricordava, per verificare qualcosa ma ora non riusciva a focalizzare bene.
La porta era aperta, c’erano delle buste della spesa sul pavimento e si sentiva la voce del suo ex ragazzo. Era al telefono, in un’altra stanza. -Fratello, mi becchi in un brutto momento, sono appena rientrato a casa ma comunque ieri sera l’ho fatto. Sono andato dal Diavolo e gli ho chiesto di tornare indietro, prima di quella maledetta sera. Lui ha detto che si poteva fare, che mi stavo per lavare la coscienza e che Miriam non avrebbe sofferto.
“Tu non lo sai, amico,” Mi ha detto, mentre mi faceva l’occhiolino, “Ma ti sei appena salvato la vita”-.

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