13/02/14

Le luci di Tokyo



Più di ogni altra cosa, Asami voleva vedere Tokyo.
Lei, quattordicenne di provincia che non si era mai spinta più in là della sua fidata edicola, trovò il dvd proprio in quel chiosco pieno di quotidianità.
L'edicolante la vide sbirciare in mezzo a quel mucchio di roba che lui non sperava più di dar via.
-Sono arrivati oggi.- Le disse, mentendo.
-Tutti questi che vedo qui?- Indicò lei verso quella pila di dvd. Notò che alcuni erano stati pure aperti.
-Beh, non proprio tutti.- Fece lui. -Quelli che vede sopra, cioè più o meno i primi dieci.-
-Ah, ok.- Rispose lei, alquanto dubbiosa.
C'era parecchia polvere fra un dvd e l'altro, e le sembravano tutte vecchie edizioni. Anche il suo lettore dvd era bello vecchiotto, pensò, ma di polvere non ne aveva perché sua madre la levava di continuo, maniaca com'era. Comunque di roba interessante ce n'era, e pure i prezzi erano convenienti. Su internet non avrebbe risparmiato più di qualche centesimo, con l'aggravante di dover aspettare almeno 48 ore per riceverli a casa. Asami li esaminò con attenzione. L'edicolante se la guardava di tanto in tanto, fra un cliente e l'altro. Forse aveva paura che avesse intenzione di rubare? Può darsi, ma lei era una cliente abituale e abitava lì vicino, e lui lo sapeva bene. Forse era solo incuriosito dai suoi capelli. Asami cambiava il loro colore una volta a settimana. Quel giorno li aveva viola.
-Questo quanto viene?- Domandò Asami.
Lui le stava fissando i capelli. Era completamente in trance.
-Mi scusi..- Fece lei, cercando la sua attenzione.
L'edicolante si scosse un attimo e le sorrise. -Mi dica.- Le disse.
-Vorrei sapere quanto viene questo.- Asami gli allungò un dvd.
Lui lo prese, si mise gli occhiali e controllò sulla lista che aveva lì accanto lui.
La ricerca non sembrava portare nessun esito.
-Se vuole ripasso più tardi, eh.-
-Ma scherza!- Fece lui, con la voglia di trovarlo davvero, il prezzo di quel dvd.
-Eccolo qui. "Le luci di Tokyo".- L'aveva trovato. -Viene 699 Yen, signorina.-
Un buon prezzo, pensò lei.
-Ok. Lo prendo.-
-Bene.- Le sorrise, con convinzione.
Asami tirò fuori dalla tasca una banconota da mille e gliela passò. Intascò il resto e prese il suo dvd.
L'edicolante la salutò e rimase a guardare i suoi capelli mentre lei se ne andava. Sembrava accecato, eppure erano dei normalissimi capelli di colore viola.
Appena entrata a casa, Asami andò diretta in camera sua e inserì il dvd nel lettore mentre aveva ancora le scarpe ai piedi. Se le tolse alla svelta, e pure i calzini. Continuava a spogliarsi, tenendo sempre d'occhio lo schermo con la paura che iniziasse senza di lei. Si mi mise stesa a letto, a pancia sotto, con i piedi verso il cuscino e i gomiti che le reggevano il viso.
"Le luci di Tokyo" era un documentario sulla capitale del Giappone. E pareva fatto pure molto bene. C'era questo tizio, Haruki Yoshimoto, che era la voce narrante. Haruki non compariva mai in carne e ossa, si sentiva solamente la sua voce. Asami ne era estasiata.
Haruki fece solamente un accenno storico, poi passò subito alla Tokyo di oggi. Ne descrisse ogni singolo particolare, riguardante il cibo, lo shopping, i modi di vivere dei suoi abitanti, l'aria che si respira, i quartieri, i desideri e le aspirazioni ma anche la malavita. Ad Asami colpì la parte in cui questo Haruki parlava della vita notturna. Le rimase impresso il fatto che gli abitanti di Tokyo potevano trovare ogni cosa pure nel cuore della notte. Avete presente i distributori automatici? Ecco, quei cosi a Tokyo distribuivano davvero di tutto, dal cibo ai vestiti.
-Se avete trascorso una notte un pò movimentata, diciamo così, e avete un importante appuntamento di lavoro sul presto, beh, niente paura...perché i distributori automatici di Tokyo distribuiscono pure cravatte.- Diceva Haruki.
Sullo schermo passavano decine e decine di distributori diversi. Poi ne passò uno a cui Asami diede più attenzione.
-Si..- Diceva Haruki, -Ci sono pure i distributori di biancheria intima.-
Ad Asami venne da sorridere. Era imbarazzata ma non sapeva il perché. Voglio dire, questo Haruki mica era lì in persona a raccontarle di quei distributori da cui uscivano tanga e autoreggenti. Eppure eccola lì, Asami. Tutta rossa con gli occhi dolci.
Il documentario durò circa un'ora e un quarto, ma lei aveva già visto che dal menù principale si poteva accedere a diversi contenuti speciali. Cliccò subito sul tasto "menù" e attese qualche secondo il caricamento. Ora, ciò che vedevano gli occhi di Asami non saprei dirvi se era ciò che effettivamente era scritto sullo schermo, oppure se fosse uno scherzo della sua mente. Fatto sta che il primo contenuto speciale era sotto alla voce "Un giro in giostra con Haruki". Poi ce n'era un altro che si chiamava "Il distributore automatico di Haruki", e infine un terzo con il nome di "Il giardino zen di Haruki". Asami si stropicciò gli occhi. Ma una volta eseguita quella mossa, si accorse che non era cambiato un bel niente. I titoli dei contenuti extra erano sempre quelli. Asami si alzò e andò a prendere il suo vecchio portatile nero della Toshiba. Tornò a letto, lo accese e digitò su google il nome di Haruki Yoshimoto.
Non c'erano molte voci che riguardavano questo tizio. Alcune di queste facevano confusione con altri personaggi più o meno famosi che avevano in comune lo stesso nome oppure lo stesso cognome.
Poi trovò quella notizia in mezzo ad altre centinaia. C'era un link che portava ad un famoso quotidiano online della città di Tokyo, il cui titolo era "Il porno di Haruki Yoshimoto nelle Luci di Tokyo". Asami aprì il link e lesse tutto l'articolo. In poche parole, questo tizio era uno stimato giornalista e reporter di Tokyo che era stato poi licenziato, e che in seguito si era dato al porno, nello stupore generale dei suoi ex colleghi e dei suoi familiari. Diceva pure che per fare uno sgarbo ai tizi per cui lavorava, aveva fatto modificare alcune copie del suo ultimo documentario, chiamato appunto "Le luci di Tokyo", facendoci nascondere all'interno alcune scene esplicite di sesso. Infatti poi divenne famoso proprio come il porno nascosto nelle luci di Tokyo. Haruki Yoshimoto era stato denunciato, diceva infine l'articolo.
Asami chiuse il portatile e rimase per qualche secondo a fissare il menù del dvd. Poi diede un'occhiata all'orologio a muro che stava sopra alla tv. Toru, il suo ragazzo, sarebbe arrivato fra poco.

Nessun commento: