Ho conosciuto un uomo senza tv, in questa era, in questo tempo. E quest'uomo, senza uno scatolone ultrapiatto di 46 pollici full hd con possibilità di gustarsi Avatar in 3D, era l'uomo più tecnologico che io abbia mai conosciuto. Non era al passo col tempo, non con il nostro. Il nostro l'aveva superato da una vita. Probabilmente era un cyborg. Parlava di politica, di matematica, di fisica, di gruppi punk e di un mucchio di altre cose, che io, 22enne ignorante, ignoravo. L'uomo senza tv andava al cinema. Secondo lui “Bastardi senza gloria” non era al livello di “Pulp Fiction” o di “Kill Bill”. Secondo me lo era. Ma ora non ne sono più convinto. È questo che succedeva di norma dopo circa 5 minuti di conversazione con l'uomo senza tv. Tutte le tue convinzioni vanno al tappeto come qualsiasi pugile che incontra Balboa nel suo momento di gloria. Nella sua specialità, l'uomo senza tv era un peso massimo. La situazione più normale del mondo, raccontata da lui diventava una specie di operazione dei servizi segreti, assumendo spesso dei risvolti inquietanti. Probabilmente la sua mente aveva staccato il pass per un itinerario fuori dal comune. Una peculiarità che spero aver ereditato da lui. Ma nella mente dell'uomo senza tv si era inceppato qualcosa. La tecnologia sa essere davvero bastarda. E quando i pezzi non stanno più insieme, è difficile sostituirli. Il libretto delle istruzioni ti porta fuori strada, lo fa di proposito. L'uomo senza tv sarebbe stato d'accordo con me. Probabilmente si è preso una lunga vacanza per ristabilire l'ordine di quei pezzi. Nel frattempo, mi piace pensare che proprio in questo momento, l'uomo senza tv si aggiri in un infinito centro commerciale alla ricerca di una splendida tv di ultima generazione. E che dopo aver spaventato il commesso con discorsi di difficile interpretazione, scelga una tv che lo soddisfi e torni con il cofanetto della trilogia di Kill Bill in blu-ray. Il terzo capitolo, lo vedremo insieme.
A mio zio.
(2011)
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